G8: impedito il fallimento su clima e Africa

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I leader degli otto paesi più industrializzati del mondo, riuniti a Heilingendamm in Germania dal 6 all’8 giugno, hanno raggiunto un compromesso sulla lotta al riscaldamento globale che, pur non essendo vincolante, riporta la questione in ambito multilaterale, dopo il rifiuto di Stati Uniti e Russia di ratificare il Protocollo di Kyoto. Per iniziativa americana, nel corso del 2007 i Paesi maggiormente inquinatori coordineranno la loro posizione che presenteranno in sede ONU, dove si impegnano a sviluppare una nuova strategia, che dovrà   essere definita entro il 2008 e finalizzata entro il 2009. La Germania, che detiene la presidenza del G8 oltre a quella dell’Unione europea, ha poi ottenuto che Stati Uniti e Russia si impegnino “a tenere seriamente in considerazione” la decisione di Ue, Canada e Giappone di dimezzare le proprie emissioni di gas serra entro il 2050.
Il fallimento è stato impedito anche sul fronte della lotta contro l’AIDS, la malaria e la tubercolosi in Africa, a cui i G8 si sono impegnati a destinare 60 miliardi di dollari, di cui una prima metà   sarà   stanziata dagli USA e la seconda metà   da parte degli altri paesi industrializzati secondo una ripartizione da definire a settembre.
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