Fiducia nell’UE contro la disoccupazione

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Nonostante un terzo degli occupati sia «molto preoccupato» dalla prospettiva di poter perdere il lavoro nel corso della crisi, oltre il 70% ritiene che l’UE svolga un ruolo positivo nella creazione di nuove opportunità   di lavoro.
àˆ quanto emerge da un’indagine di Eurobarometro sull’occupazione, che mette in luce come per il 78% degli intervistati l’UE ha un ruolo positivo nel migliorare l’accesso all’istruzione e alla formazione, per il 76% nella promozione della parità   tra i generi, per il 73% nella lotta ad altre forme di discriminazione e per il 72% nella creazione di opportunità   di lavoro e nella lotta alla disoccupazione.
Sei europei su 10 ritengano che il peggio della crisi economica debba ancora venire e il numero è ancora più elevato nei Paesi baltici (l’82% dei lettoni, il 76% degli estoni e il 74% dei lituani nutre questo timore), mentre solo il 28% pensa che il peggio sia passato. Nei Paesi che hanno attuato strategie globali in materia di flessicurezza, si registra invece una maggiore fiducia in prospettiva: il 45% degli svedesi e il 36% dei danesi ritengono che il peggio della crisi sia alle spalle.
I risultati dell’indagine mostrano poi che il 3,5% circa dei lavoratori europei ha vissuto personalmente l’esperienza della perdita del posto di lavoro a causa della crisi economica; il 24% conosce un collega che ha perso il lavoro e il 36% ha un amico o un familiare che è rimasto disoccupato. I Paesi maggiormente colpiti dalla soppressione di posti di lavoro sono la Lettonia, la Lituania, la Spagna e l’Irlanda, mentre i Paesi relativamente meno colpiti sono il Lussemburgo, la Grecia e i Paesi Bassi. Mentre circa un terzo dei lavoratori europei (32%) teme di poter perdere il lavoro, sono ancora più numerosi coloro che temono che siano il partner (38%) o i figli (47%) a trovarsi disoccupati. Il livello di preoccupazione è strettamente correlato ai dati sull’incidenza della soppressione dei posti di lavoro: i cittadini dei Paesi più gravemente colpiti sono anche quelli che temono maggiormente ulteriori tagli occupazionali.
Se dovesse cercare un nuovo lavoro, la maggior parte delle persone intervistate opterebbe per lo stesso tipo di lavoro nello stesso luogo, oppure in alternativa amplierebbe la propria ricerca ad altri luoghi mostrando così maggiore disponibilità   a trasferirsi in un un’altra zona piuttosto che a cambiare tipo di lavoro. Circa un non occupato europeo su quattro afferma che accetterebbe qualsiasi lavoro: risultato simile a quello rilevato nel 2006. La maggior parte degli europei ritiene poi che, in questi tempi, i due fattori più importanti per trovare con maggior facilità   un nuovo posto di lavoro siano l’esperienza professionale e le qualifiche, seguite dall’adattabilità  .

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