Efficienza energetica e inclusione: un’analisi delle disparità

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I dati forniti da Eurostat, aggiornati al 30 settembre 2024, offrono una visione approfondita delle disparità esistenti nell’accesso agli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni in tutta l’Unione Europea.

Questa analisi mette in luce come le differenze regionali e socioeconomiche influenzino la possibilità di beneficiare di tali interventi, contribuendo a una comprensione più chiara delle dinamiche che caratterizzano questo importante settore.


Nel 2023, oltre un quarto della popolazione dell’Unione Europea, dai 16 anni in su, viveva in abitazioni che, negli ultimi cinque anni, avevano subito interventi per migliorare l’efficienza energetica, come il risparmio sui consumi di luce e riscaldamento.

Tuttavia, coloro che si trovano in difficoltà economiche hanno avuto minori opportunità di beneficiare di questi miglioramenti: solo il 18% rispetto a quasi il 28% di chi ha una situazione più stabile.


In alcuni Paesi, come Estonia, Paesi Bassi e Lituania, anche le persone in difficoltà hanno tratto vantaggio da questi interventi, con percentuali che variano dal 33% al 48%.

Al contrario, in nazioni come Cipro, Malta e Italia, solo una ristretta percentuale, inferiore al 7%, ha registrato progressi nelle proprie abitazioni.


È interessante notare che le persone residenti in aree rurali hanno beneficiato maggiormente rispetto a quelle urbane: circa il 29% degli abitanti delle campagne ha osservato cambiamenti nelle proprie case, contro il 23% di chi vive in città.


Le differenze tra le persone con disabilità e quelle senza sono state marginali, poiché entrambe le categorie hanno segnalato risultati simili, attorno al 24%.

Questo suggerisce che la disabilità non ha avuto un impatto significativo sull’accesso a questi interventi.

Un ulteriore problema è rappresentato dalla difficoltà di mantenere adeguatamente riscaldate le abitazioni durante l’inverno. Nel 2023, quasi il 18% della popolazione dell’UE viveva in case non sufficientemente calde, con tassi che superano il 31% tra
coloro a rischio di povertà.

Paesi come Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna hanno mostrato i tassi più elevati, con il Portogallo che raggiunge il 38%, mentre Austria, Estonia e Paesi Bassi hanno registrato i tassi più bassi, sotto il 5%.

Questi dati evidenziano l’importanza di adottare politiche che supportino tutti, in particolare le persone più vulnerabili, nel migliorare l’efficienza energetica delle loro abitazioni.

Tale iniziativa si inserisce nel contesto del Green Deal europeo, che mira a ridurre l’inquinamento e a migliorare la qualità della vita di tutti, senza lasciare indietro nessuno.

Per approfondire: Efficienza energetica e inclusione

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