EAPN su volontariato e lotta alla povertà  

843

Destinatari delle richieste e delle indicazioni della rete europea contro la povertà   (European Anti-poverty Network) sono tutti coloro che devono necessariamente essere coinvolti nel contrasto alla povertà   e all’esclusione sociale: soggetti istituzionali (Stati membri e Unione Europea), imprese, mondo de terzo settore e delle fondazioni.
Le principali raccomandazioni riguardano i rischi di «sfruttamento» o di uso improprio del volontariato, la scarsa tutela dei volontari e dei loro diritti, il miglioramento e professionalizzazione della qualità   degli interventi, nonchè  il coinvolgimento di persone in situazione di povertà  ed esclusione nella progettazione e nella realizzazione degli interventi.
A tutti i destinatari delle sue raccomandazioni EAPN chiede di impegnarsi di più nel sostenere il volontariato, coinvolgendolo nella definizione e nell’implementazione delle politiche e delle strategie di lungo periodo (viene citata espressamente Europa 2020) e di non investire nel volontariato soltanto per ragioni «di immagine» ma in vista di un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini e del consolidamento del capitale sociale delle comunità  .
Nel contesto delle crisi, poi, EAPN mette in guardia dall’uso improprio del volontariato come lavoro non retribuito che sostituisce lavoro retribuito e che supplisce alle carenze del welfare e dei sevizi socio-sanitari essenziali.
A Stati membri e istituzioni comunitarie EAPN chiede di lavorare per la definizione di un quadro giuridico comune che tuteli i diritti dei volontari, a partire – per quanto riguarda la Commissione Europea- dal «libro bianco del volontariato e della cittadinanza attiva», ritenuto uno strumento fondamentale per attribuire il giusto valore al contributo che il volontariato dà   nella riduzione delle disuguaglianze sociali e per incentivare l’impegno dei cittadini.
Alle organizzazioni del terzo settore e del non profit viene infine chiesto uno sforzo per sconfiggere le discriminazioni (ad esempio favorendo l’accesso all’attività   di volontariato da parte dei migranti, oppure garantendo alle donne avanzamenti di carriera non diversi da quelli di cui possono usufruire gli uomini o, ancora, coinvolgendo i destinatari degli interventi come parte attiva nelle loro attività) e per accrescere l’efficienza organizzativa e la qualità   degli interventi.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here