Assenteismo e improduttività   degli eurodeputati italiani

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«Rispettando la tradizione, anche nella legislatura in corso gli eurodeputati italiani restano tra i più assenteisti d’Europa» scrive il settimanale «L’espresso», in un’inchiesta svolta sulla base dei dati ufficiali del Parlamento europeo e che puಠfornire indicazioni utili per le prossime elezioni europee.
Prendendo in considerazione le sedute del Parlamento europeo tenutesi a Strasburgo e a Bruxelles dal luglio 2004 al 15 gennaio 2009, «L’espresso» osserva come se nel periodo 1999-2004 l’Italia era fanalino di coda con il 69% di presenze sul totale delle assemblee (i finlandesi, primi, sfioravano il 90%; i francesi, penultimi, al 79%), nella legislatura corrente le prestazioni dei rappresentanti italiani sono migliorate di un solo punto percentuale. I calcoli non sono facili, spiega «L’espresso», «anche perchà© i politici italiani considerano le aule europee poco più di un albergo»: sui 78 parlamentari iniziali, solo 48 sono tuttora in carica, mentre 30 («quasi tutti i big») sono andati via in cerca di posti migliori sostituiti da «seconde file», ma sei di questi hanno a loro volta lasciato l’incarico ad altri dopo poche settimane. «In tutto gli italiani che hanno bivaccato a Bruxelles sono 114, una truppa indisciplinata che è entrata e uscita dalle commissioni come se fosse in un autogrill» scrive «L’espresso». L’Italia è seguita dalla Francia per fughe di europarlamentari, ma a distanza, con solo 11 abbandoni; i tedeschi, con 99 seggi di diritto, hanno registrato appena otto fuggitivi e gli inglesi cinque. «Inutile invocare le elezioni politiche del 2006 e del 2008: nel quinquennio si è votato quasi in ogni Stato membro, ma quasi nessun europarlamentare straniero si è sognato di lasciare Strasburgo» osserva «L’espresso», sottolineando come il «turn-over selvaggio» rappresenti un «disastro» per l’Italia, perchà© nell’Aula europarlamentare sono emendate tutte le decisioni della Commissione europea e nelle commissioni si decidono norme che diventeranno leggi nazionali.
Secondo l’inchiesta, perà², ancor più gravi delle assenze sono «i tassi scandalosi di produttività  »: 61 deputati non hanno mai presentato una relazione (testi legislativi o di indirizzo) e 17 non sono mai intervenuti in assemblea. «I sei europarlamentari ciprioti, che guadagnano un quarto degli italiani (circa 35.000 euro mensili tra indennità   e spese varie questi ultimi), sono intervenuti più di tutti i «fuggitivi» e i loro sostituti messi insieme. In totale un esercito silenzioso di 76 persone. La delegazione slovena, sette persone che prendono un terzo dei nostri eletti, ha portato a casa più relazioni e dichiarazioni di tutti i 36 italiani entrati a Strasburgo grazie agli avvicendamenti».

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