Amnesty chiede più coerenza all’UE sui diritti umani

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All’inizio del semestre di presidenza slovena dell’UE, Amnesty International ha presentato una serie di raccomandazioni chiedendo un riesame della politica europea sui diritti umani che dovrebbe essere caratterizzata da maggiore coerenza e responsabilità  .
«La politica dell’UE in materia di diritti umani ha effettivamente perso incisività   ed è discreditata da risposte inadeguate alle violazioni dei diritti umani commesse in territorio europeo» ha dichiarato il direttore dell’Ufficio Europa di Amnesty International, Dick Oosting. Secondo l’organizzazione internazionale, l’impegno dell’UE a difesa dei diritti umani in aree cruciali quali la lotta al terrorismo e l’immigrazione illegale è «chiaramente insufficiente», cosa che intacca la credibilità   dell’UE, il suo potenziale e le sue ambizioni per svolgere un ruolo di forte leadership a livello globale.
Amnesty si appella dunque alla Slovenia, il primo tra i nuovi Stati membri ad assumere la presidenza dell’UE, affinchà© riporti l’attenzione europea sui principi della democrazia, dei diritti umani e del ruolo della legge. A tale scopo ha consegnato alla presidenza slovena un memorandum basato su dieci punti, tra i quali è chiesto di definire un ruolo effettivo per l’Agenzia europea dei diritti fondamentali, di rafforzare la legislazione europea contro le discriminazioni (con particolare attenzione alla questione rom), di assicurare che i diritti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti siano garantiti nell’ambito della cooperazione con i Paesi terzi, di fare totale chiarezza sul coinvolgimento europeo nelle «consegne straordinarie» (renditions) di sospetti terroristi e garantire che tutte le attività   di antiterrorismo avvengano nei limiti del diritto internazionale sui diritti umani.
Inoltre, Amnesty chiede all’UE un maggior impegno a livello internazionale, sviluppando un comune approccio in materia di salvaguardia dei diritti umani con i Paesi vicini e inserendo la questione dei diritti umani al centro di ogni accordo di cooperazione con i Paesi di Africa, Asia, America Latina e Caraibi, nonchà© svolgendo una valutazione esauriente della sua politica complessiva interna ed esterna sui diritti umani e delle interconnessioni tra sicurezza, sviluppo e diritti umani.

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