A Bruxelles, la quarta conferenza sul futuro della Siria e della regione

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Dal 22 al 30 giugno, si è svolta a  Bruxelles, in formato virtuale, la Conferenza dal titolo “Sostenere il futuro della Siria e della regione” (#SyriaConf2020), co-presieduta dalle Nazioni Unite. Si è trattato del principale evento di raccolta fondi a favore dei siriani e dei paesi vicini alla Siria.

Il 22 e il 23 giugno scorsi, in particolare, sono state giornate dedicate ai dialoghi tra i partecipanti e sono state contraddistinte da scambi, ad alto livello, tra rappresentanti della società civile, ministri e alti responsabili politici dei paesi che accolgono rifugiati. Inoltre,  prima dell’inizio della Conferenza, si sono svolte ampie consultazioni online con le organizzazioni della società civile siriana. Le raccomandazioni, risultanti da tali consultazioni, sono state comunicate nella riunione ministeriale del 30 giugno. Il Commissario per la Politica di vicinato e l’allargamento, Oliver Varhelyi, ha presieduto la sessione sul Covid 19, mentre il Commissario per la Gestione delle crisi Janez Lenarčič ha co – presieduto la sessione sui bisogni immediati, alla luce della situazione umanitaria

Infine, l’Alto rappresentante/Vicepresidente Josep Borrell ha copresieduto, insieme al sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti d’emergenza Mark Lowcock, il segmento ministeriale della conferenza, che ha riunito circa 80 delegati provenienti da numerosi Paesi. Infine, a partire dal 23 giugno è disponibile online una mostra virtuale intitolata “Voci dalla Siria e dalla regione”, con fotografie e ritratti video, che illustrano la vita delle persone colpite dalla crisi siriana e dimostrano la loro straordinaria resilienza e perseveranza. Così ha commentato Josep Borrell “I siriani soffrono da troppo tempo. Dopo nove anni di conflitto, il mondo rischia di diventare immune alle immagini e alle descrizioni di queste sofferenze inaccettabili e inutili. Abbiamo il dovere morale di continuare a sostenere il popolo siriano.”

Per ulteriori informazioni: il comunicato della Commissione

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