Ultimatum UE sulla qualità dell’aria a nove Stati membri

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Si sono riuniti il 30 gennaio a Bruxelles i ministri di nove Stati membri invitati dal commissario Karmenu Vella in un vertice ministeriale sulla qualità dell’aria.

Il richiamo ai nove stati membri (la Repubblica Ceca, la Germania, la Spagna, la Francia, l’Italia, l’Ungheria, la Romania, la Slovacchia e il Regno Unito) già sotto accusa per mancato rispetto dei limiti stabiliti per l’inquinamento dell’aria, vuole portare l’attenzione al rispetto della legislazione ambientale concentrandosi sui livelli di PM10 (polveri sottili) e di NO2 (biossido di azoto)e all’adozione di misure volte alla salvaguardia della salute dei cittadini europei.

Le motivazioni che hanno spinto alla convocazione di tale incontro sono principalmente tre:in primo luogo proteggere la salute dei cittadini dalle conseguenze dell’inquinamento in linea con gli obiettivi esplicitati nel discorso sullo stato dell’Unione del 2016;in secondo chiarire che ci saranno conseguenze giuridiche in caso non vengano adottate soluzioni efficaci nella riduzione delle emissioni. Ultima motivazione è dare agli stati membri inadempienti l’ultima opportunità prima di finire davanti alla Corte di Giustizia (come ha già fatto con Polonia e Bulgaria).

La Commissione ha avviato interventi di sensibilizzazione e politiche per supportare gli stati membri e recentemente ha adottato un piano d’azione con misure specifiche volte al rispetto delle norme ambientali. Tali disposizioni sono rivolte al settore industriale quanto a quello agricolo, sia a soggetti pubblici che privati affinché viga la parità di condizioni in tutta l’UE.

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