Un Anno europeo dei giovani grazie al progetto DiscoverEu

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A partire dal 12 e fino al 26 ottobre, è possibile presentare domanda, da parte di tutti i cittadini europei, di età compresa tra i 18 e i 20 anni, per i pass ferroviari gratuiti, forniti dalla Commissione, nell’ambito del progetto DiscoverEu.

La Commissione europea ha infatti deciso di promuovere Discover Eu dal giugno del 2018, a seguito di una proposta del Parlamento europeo, come uno strumento utile ed efficace per collegare tra loro i giovani europei e per far in modo che questi ultimi conoscessero i diversi Paesi e le diverse città dell’Unione Europea. Nell’arco temporale 2018 – 2019, 350.000 giovani si sono candidati per soli 70.000 pass disponibili. Per la maggior parte di loro, si è trattato del primo viaggio in treno fuori dal Paese di residenza, nonché della prima gita senza genitori o accompagnatori adulti. DiscoverEu è stata così un’ottima opportunità per diventare più indipendenti. 

Attualmente, sono stati messi a disposizione ben 60.000 pass ferroviari, per poter viaggiare nel 2022, che sarà proclamato Anno europeo dei giovani. Il nuovo ciclo di candidature è aperto agli europei, nati tra il 2001 e il 2003; a seguito del rinvio delle precedenti edizioni, causato dall’emergenza sanitaria, potranno far domanda anche i giovani tra i 19 e i 20 anni. I candidati selezionati potranno viaggiare tra marzo 2022 e febbraio 2023, per un periodo massimo di trenta giorni. Poiché non si conosce ancora l’evoluzione della situazione pandemica a livello europeo, a tutti i viaggiatori saranno garantite delle prenotazioni flessibili, attraverso un nuovo pass mobile.

Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato di essere molto lieta nell’aprire il nuovo ciclo di DiscoverEu, “grazie a cui si darà a 60.000 giovani la possibilità di scoprire la ricchezza del nostro continente, di aprire i loro orizzonti viaggiando e di arricchire le loro esperienze, incontrando i loro coetanei europei”.

Per ulteriori informazioni: il comunicato della Commissione

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