A partire dalla fine del 2024, è entrata in vigore in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea la Direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione, che punta a una maggiore rappresentanza femminile nei vertici delle società. La norma, approvata dopo anni di dibattiti, rappresenta un passo storico verso la parità di genere nel mondo economico e finanziario.
Le grandi società quotate dell’UE avranno l’obbligo di rispettare specifici target di rappresentanza: il 40% del sesso sottorappresentato tra gli amministratori non esecutivi e il 33% tra tutti gli amministratori. Secondo i dati più recenti, la presenza femminile nei consigli di amministrazione è del 34% in media nell’UE, tuttavia, la percentuale varia considerevolmente tra i Paesi membri. La Direttiva introduce misure vincolanti per garantire trasparenza e neutralità di genere nella selezione dei membri dei consigli di amministrazione. Tra i punti principali:
- Criteri trasparenti e neutri rispetto al genere per la selezione dei candidati.
- Regola di preferenza per il sesso sottorappresentato in caso di candidati con pari qualifiche.
- Obbligo di fornire spiegazioni, su richiesta, ai candidati non selezionati.
- Sanzioni dissuasive per le aziende che non rispettano gli obblighi, definite a livello nazionale, tra cui multe o l’annullamento delle nomine irregolari.
- Impegni concreti per promuovere l’equilibrio di genere tra gli amministratori esecutivi.
La Commissione Europea verificherà che gli Stati membri abbiano recepito correttamente la Direttiva, supportandoli attraverso workshop e consulenze. Parallelamente, la Commissione sta preparando una nuova Roadmap per i diritti delle donne, che verrà presentata nel 2025.
Per approfondire: New EU rules to improve Gender Balance in corporate boards enter into application