Nonostante un clima europeo tutt’altro che positivo, con la crisi economico-finanziaria della Grecia che rischia di estendersi ad altri Paesi dell’UE, secondo le consuete previsioni di primavera della Commissione Europea nell’UE è in corso una ripresa economica.
Per l’anno in corso è infatti prevista una crescita dell’1% del PIL e dell’1,75% nel 2011, con una revisione al rialzo rispetto alle previsioni formulate nell’autunno scorso. La ripresa continua ad essere frenata da una domanda interna ancora debole, osserva la Commissione, mentre le prestazioni dei vari Stati membri varieranno in funzione delle rispettive circostanze e delle politiche perseguite, tuttavia i Paesi dell’UE «beneficiano di un contesto esterno più favorevole».
Pur essendo significativo, l’impatto della crisi economica sul mercato del lavoro dell’UE «sembra meno grave rispetto a quanto inizialmente previsto» sostiene la Commissione, fatto da ricondurre all’adozione di misure a breve termine e alla conservazione dei posti di lavoro in alcuni Stati membri, nonchà© al «risultato di riforme del passato». Ciononostante, sottolinea l’esecutivo europeo, dato il consueto scarto tra gli sviluppi dell’economia reale e il mercato del lavoro si prevede che quest’anno l’occupazione scenderà ancora dell’1% circa, e comincerà a crescere solo nel corso del 2011. Secondo le previsioni, il tasso di disoccupazione nell’UE si stabilizzerà intorno al 10% (cioè mezzo punto percentuale al di sotto delle previsioni dello scorso autunno), benchà© la situazione sia molto differenziata nei vari Stati membri.
La Commissione nota poi come la recessione abbia avuto un forte impatto sulle finanze pubbliche. In conseguenza dell’entrata in funzione degli stabilizzatori automatici e delle misure discrezionali adottate a sostegno dell’economia nel quadro del piano europeo di ripresa economica, il disavanzo pubblico risulta triplicato rispetto al 2008. Si prevede che per l’UE raggiungerà il punto più alto quest’anno (toccando il 7,25% del PIL) e migliorerà lievemente nel 2011 (scendendo a circa il 6,5%), in conseguenza del venir meno delle misure di sostegno temporaneo e della ripresa dell’attività . Secondo le previsioni, il rapporto debito/PIL è destinato a crescere, mentre il debito pubblico, mediamente elevato e ancora in crescita, rappresenta «il lascito più duraturo della crisi, e si ripercuoterà sull’economia molto più a lungo dell’attuale periodo di previsione».
Dato che l’economia sta emergendo da una recessione che si è sommata ad una crisi finanziaria, «la ripresa si basa essenzialmente sulla solidità dei mercati finanziari, che non si è ancora pienamente ristabilita» sostiene la Commissione, secondo cui anche un nuovo accentuarsi degli squilibri globali potrebbe ripercuotersi negativamente sulle prospettive europee di crescita.
Infine un accenno di speranza alla situazione della Grecia: «Un esito positivo dell’operazione di aiuto finanziario alla Grecia potrebbe accrescere la fiducia degli investitori e dei consumatori». Anche perchà©, come ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, «è in gioco il futuro dell’intera Europa e della moneta unica, non soltanto la salvezza della Grecia».