Per una crescita inclusiva necessari investimenti strategici e riforme strutturali

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La Commissione europea ha pubblicato la rassegna trimestrale sulla situazione occupazionale e sociale dalla quale emerge che una fragile ripresa economica potrebbe cominciare ad attecchire nell’Unione Europea, ma esistono divergenze persistenti fra i Paesi membri, in particolare all’interno della zona euro: le condizioni sociali e del mercato del lavoro rimangono critiche e sono necessari ulteriori investimenti strategici e riforme strutturali per realizzare l’obiettivo di una crescita inclusiva.

La Commissione ha affrontato queste divergenze mediante il Pacchetto sull’occupazione dell’aprile 2012, una serie di raccomandazioni specifiche per ciascun Paese volte a far fronte alla segmentazione del mercato del lavoro, a promuovere riforme fiscali favorevoli all’occupazione, a garantire una maggiore efficacia dei servizi pubblici per l’impiego e a adeguare i sistemi di istruzione e di formazione per rispecchiare le necessità dei datori di lavoro. Nel pacchetto è inoltre inclusa la Garanzia per i giovani, iniziativa adottata dal Consiglio dei ministri dell’UE nell’aprile 2013 e approvata dal Consiglio europeo del 27/28 giugno. Tale iniziativa richiederà, in molti Paesi, riforme strutturali quali il rafforzamento dei servizi pubblici per l’impiego, l’istituzione di solide partnership tra le autorità pubbliche preposte all’occupazione e all’istruzione, nonché maggiori investimenti in programmi di formazione e di apprendistato. Nei prossimi mesi gli Stati membri dovranno presentare i rispettivi piani nazionali di attuazione della Garanzia per i giovani.

Queste misure saranno integrate dallo sviluppo di una dimensione sociale dell’Unione economica e monetaria (UEM), attraverso una maggiore efficacia nel monitoraggio e nella valutazione dei potenziali squilibri occupazionali e sociali.  Le divergenze economiche e sociali rappresentano infatti le sfide principali per l’UEM.

La rassegna trimestrale sottolinea che le condizioni sociali e del mercato del lavoro rimangono molto difficili, anche se vi sono alcuni segnali di una timida ripresa:

  • il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli senza precedenti – con una media del 23% per l’UE nel suo complesso, (63% in Grecia);
  • il tasso di disoccupazione di lunga durata è aumentato nella maggior parte degli Stati membri, raggiungendo livelli record in tutta l’UE;
  • la perdita netta di posti di lavoro ha coinciso con l’aumento degli impieghi precari;
  • la povertà è aumentata nell’UE dal 2007. I redditi delle famiglie sono in declino e il 24,2% della popolazione dell’UE è ora a rischio di povertà o di esclusione. 

Le politiche attive del mercato del lavoro sono, in questa fase di avvio della ripresa economica, sono fattori decisivi nel facilitare l’accesso all’occupazione per molte persone e nell’impedire che i disoccupati di lungo termine e le persone alla fine del loro corso di studi rinuncino a cercare un impiego.

La Commissione ha inoltre fornito indicazioni per migliorare gli investimenti sociali attraverso il Pacchetto sugli investimenti sociali, adottato nel febbraio 2013, che contiene raccomandazioni specifiche per affrontare il problema della povertà infantile e dei senzatetto (IP/13/125MEMO/13/117MEMO/13/118).

La rassegna sottolinea come permangano divergenze persistenti tra i Paesi, specialmente all’interno della zona euro:

  • il tasso di disoccupazione nelle regioni meridionali e periferiche della zona euro ha raggiunto una media del 17,3% nel 2012, rispetto al 7,1% nelle regioni settentrionali e centrali della zona euro;
  • il tasso medio di giovani non occupati né impegnati in corsi di studio o formazione (cosiddetti NEET) ha raggiunto il 22,4% nelle regioni meridionali e periferiche, contro l’11,4% in quelle settentrionali e centrali;
  • la povertà è aumentata nei due terzi degli Stati membri, ma non nel terzo restante.

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