Semplificare le regole di mobilità   dei lavoratori

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La Commissione ha adottato una proposta di revisione e di aggiornamento della direttiva già   esistente sulle qualifiche professionali (direttiva 2005/36/CE), per semplificare le regole per la mobilità   dei professionisti all’interno dell’UE.
In un recente sondaggio di Eurostat, «Europop», emerge che nel 2020 il rapporto tra pensionati e persone in età   lavorativa sarà   1 a 3. La diminuzione della popolazione in età   lavorativa nei diversi Stati membri determina un aumento della domanda di personale altamente qualificato, che dovrebbe tradursi, entro il 2020, in almeno 16 milioni di nuovi posti di lavori.
Questa proposta di aggiornamento della direttiva sulle qualifiche professionali, adottata il 16 dicembre, nasce per rispondere a questa esigenza e per affrontare le attuali carenze di personale, facilitando la mobilità   di professionisti altamente qualificati e disposti a trasferirsi in altri Stati membri dell’UE.
Elemento chiave dell’ aggiornamento è l’introduzione di una tessera professionale europea elettronica, che permetta un riconoscimento più facile e rapido delle qualifiche. La direttiva precisa inoltre aspetti di rilevanza per i consumatori, con forme maggiori di tutela circa l’esercizio della professione da parte di specialisti.
Si garantirà   inoltre un migliore accesso alle informazioni relative al riconoscimento delle qualifiche professionali, un aggiornamento dei requisiti minimi di formazione per medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetriche, veterinari e architetti e l’introduzione di un quadro di formazione e di verifiche professionali comuni.
Il Commissario per il Mercato interno e i Servizi, Michel Barnier, ha così commentato la proposta: «l’Europa sta affrontando numerose sfide. Una di esse sarà   l’aumento della domanda di personale altamente qualificato in tutta l’UE. La proposta odierna sulle qualifiche professionali risponde all’esigenza di disporre di un buon sistema di riconoscimento delle qualifiche per sostenere la mobilità   dei professionisti di tutta Europa. In questo modo sarà   più facile, per coloro che dispongono delle qualifiche necessarie, trasferirsi dove si prospettano offerte di lavoro, contribuendo così alla crescita dell’economia europea».

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