Quarantena e violenza domestica: dal Parlamento UE l’invito a fare di più

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In netto aumento i casi registrati dall’inizio delle misure di contenimento

Tra i numerosi e gravi disagi causati dall’epidemia di COVID-19 e dalle conseguenti misure di quarantena adottate per contenerla, occupa un ruolo di primo piano il drammatico del numero dei casi di violenza domestica contro le donne (e i minori).

Secondo i dati raccolti in numerosi Paesi UE ed extra-UE, già dalla prima settimana di quarantena si registra un aumento dei casi di violenza stimato nell’ordine del 30%; come spesso accade in questi i casi (ndr.), i dati possono essere sottostimati a causa del sopravvenuto aumento della difficoltà di denuncia, dovuto alla convivenza forzata e costante delle vittime con gli autori delle violenze medesime.

La commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo (FEMM) ha sollecitato gli Stati membri ad adottare misure straordinarie per contrastare il fenomeno, introducendo nuove modalità semplificate per allertare le forze dell’ordine (ad esempio attraverso messaggi di testo o portali online) e gli operatori sanitari, anche attraverso linguaggi in codice predisposti allo scopo; inoltre, si sollecita la creazione di nuove strutture di accoglienza. 

Il richiamo della Commissione è rivolto anche all’UE, invitata a supportare l’azione dei Paesi membri sia finanziariamente, sia sotto il profilo comunicativo.

Per approfondire: il comunicato del Parlamento europeo

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