Oxfam Italia ha pubblicato il suo ultimo rapporto annuale, intitolato “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi”, in occasione della riunione del World Economic Forum svoltosi a Davos dal 15 al 19 gennaio 2024.
Il rapporto evidenzia come dall’inizio della pandemia i 5 uomini più ricchi al mondo abbiano più che raddoppiato le proprie fortune, a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora. Allo stesso tempo per quasi 800 milioni di lavoratori occupati in 52 Paesi i salari non hanno tenuto il passo dell’inflazione, con una perdita equivalente a quasi uno stipendio mensile (25 giorni) per ciascun lavoratore nel biennio 2021-2022. I bassi salari e il ricorso a forme contrattuali non standard fanno sì che molti lavoratori restino intrappolati nella spirale della povertà. Al ritmo attuale, ci vorranno oltre due secoli (230 anni) per porre fine alla povertà globale.
Le multinazionali che eludono i propri obblighi fiscali infatti privano i paesi di tutto il mondo di migliaia di miliardi di dollari destinabili a politiche di riduzione della disuguaglianza e della povertà.
Inoltre, il rapporto registra una crescente tendenza alla privatizzazione dei servizi pubblici. La privatizzazione funziona per coloro che dispongono di risorse sufficienti per pagare costosi servizi privati, escludendo invece i più fragili dall’accesso all’assistenza sanitaria e a un’istruzione di qualità.
Oxfam suggerisce ai governi devono di ricondurre il potere economico obiettivi che vadano a beneficio dell’intera collettività, spezzando i regimi monopolistici, tutelando la concorrenza, tassando di più la ricchezza e profitti societari, e incentivando modelli d’impresa più sostenibili, in grado di coniugare redditività e solidarietà per promuovere società più eque e coese.
Per approfondire: il rapporto Oxfam