Proposte nuove norme comuni antifrode

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Presentate il 12 luglio scorso, le proposte della Commissione hanno come obiettivo di rafforzare il coordinamento fra Stati membri per ridurre le frodi ai danni del bilancio dell’UE, bilancio che per il 90% è gestito a livello nazionale.

Malgrado la collaborazione già esistente fra la Commissione e gli Stati membri, la Commissione ritiene necessario intensificare tale collaborazione attraverso la definizione di norme comuni europee. In particolare, la Commissione propone l’adozione di definizioni comuni di reati quali la frode e la turbativa di gare d’appalto, la corruzione, il riciclaggio di denaro, l’appropriazione indebita e l’abuso d’ufficio. Più specificatamente, la Commissione propone la possibilità per le autorità giudiziarie di congelare i proventi da frode in altri paesi UE, di prevedere condanne di un minimo di sei mesi di carcere per chi commette frodi per un valore di almeno 100.000 Euro e termini ragionevoli entro i quali svolgere indagini transfrontaliere e perseguire i reati di frode.

Queste misure sono dettate in particolare dalle differenze ancora esistenti in materia giudiziaria e penale nei vari Stati membri per lottare contro le frodi ai danni del bilancio UE. Le proposte della Commissione saranno ora discusse dal Parlamento Europeo e in sede di Consiglio dei Ministri.

Il testo legislativo si trova sul sito seguente

La Commissione ha inoltre presentato, il 19 luglio, la sua relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea in cui sottolinea in particolare una costante diminuzione dei casi di sospetta frode ai danni dei fondi dell’UE. Rispetto al 2010, le frodi sono infatti calate complessivamente del 35% nel 2011, con percentuali che raggiungono il 41% nel settore della politica di coesione e del 66% nel settore dell’agricoltura. Tuttavia le cifre rimangono ancora alte e per il 2011 la Commissione dovrà ricuperare circa 295 milioni di Euro di fondi UE, pari allo 0,2% del bilancio.

Algirdas Semeta, Commissario europeo per la fiscalità, l’Unione doganale, l’audit e la lotta antifrode ha dichiarato: “La Commissione conferma la sua politica di tolleranza zero nei confronti delle frodi, perché neanche un centesimo del denaro dei contribuenti deve finire nelle tasche dei truffatori. La Commissione continuerà a mettere in campo ogni misura necessaria al fine di tutelare il bilancio dell’Unione e anche gli Stati membri devono fare la loro parte”.

La relazione 2011 della Commissione si trova sul sito seguente

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