Il PE chiede l’attuazione di misure contro la disoccupazione giovanile

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Sono circa 5,5 milioni i giovani europei tra i 15 e i 24 anni attualmente senza lavoro. In 13 Stati membri il tasso di disoccupazione giovanile è superiore al 25%: nel nostro Paese il tasso è del 36% ma in Grecia e in Spagna il 55% dei giovani è in questa condizione. Il perdurare della crisi economica ha reso molto più difficile la ricerca di un impiego: il 30% dei giovani disoccupati non lavora da oltre 12 mesi.

La situazione è ancor più allarmante se si considera anche il fenomeno dei giovani che non lavorano e non studiano (NEET – not in employment, education or training): in totale sono circa 7,5 milioni i giovani europei under 24 senza occupazione e che non partecipano ad alcuna attività di istruzione o formazione.

Il Parlamento Europeo ha approvato il 16 gennaio, con 546 voti favorevoli, 96 contrari e 28 astenuti, una Risoluzione non legislativa per invitare i Ministri del lavoro dell’UE a trovare un accordo che preveda l’approvazione, entro il Consiglio di febbraio, del sistema della Garanzia per i giovani – ‘Youth guarantee’,  affinchè entri in vigore in tutta Europa.
Il sistema della Garanzia per i Giovani prevede un pacchetto di misure  per garantire ai disoccupati under 25  l’offerta di un impiego, corsi di perfezionamento e di formazione o la possibilità di partecipare ad un programma di apprendistato o di tirocinio, nei quattro mesi consecutivi alla fine di un ciclo d’istruzione formale o dall’inizio di un periodo di disoccupazione.

La Commissione, sulla base degli studi effettuati nel mese di luglio 2012 dall’ Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), ha allegato alla proposta di Raccomandazione lo Staff Working Document, dove si stima che l’iniziativa auspicata costerebbe al contribuente circa 21 miliardi di euro, una cifra molto inferiore ai costi economici derivanti dal mancato inserimento dei giovani nel mercato del lavoro (la stima di Eurofond è di circa 150 miliardi di euro all’anno).

Per attuare le misure proposte gli Stati membri potranno utilizzare i Fondi strutturali e in particolare le risorse stanziate per il Fondo sociale europeo (FSE) per il periodo 2014-2020.

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