I mercati on line devono «fungere da nuovi intermediari» per agevolare gli scambi, aumentare l’accesso alle informazioni a basso costo e ampliare i rapporti tra le imprese, sostiene l’Europarlamento adottando una relazione sull’influenza positiva del web.
In realtà , osserva il Parlamento europeo, il commercio on line, che comprende «la produzione, la pubblicità , la vendita e la distribuzione di prodotti attraverso reti di telecomunicazione, supera già il commercio tradizionale». Permette inoltre di aggirare le «barriere commerciali obsolete», penetrare in mercati che in passato «erano distanti e inaccessibili» e ha creato «una nuova gamma di concetti commerciali e valori economici», come le proprietà immobiliari digitali (i nomi di dominio) e l’accesso alle informazioni (i motori di ricerca). Inoltre, si tratta di un tipo di commercio con ricadute positive su «possibilità di scelta, disponibilità , tempi e modalità di acquisto dei consumatori».
Mentre oltre la metà dei cittadini dell’UE ha accesso a Internet (1,5 miliardi nel mondo), il commercio on line è utilizzato attualmente da circa un terzo degli europei ma solo 30 milioni ne fanno uso per acquisti transfrontalieri, probabilmente anche per timore di truffe o violazioni della sicurezza e dello spazio privato che perà², sottolinea l’Europarlamento, «non vanno attribuiti alla natura del mezzo», mentre è senz’altro importante moltiplicare gli sforzi per «creare meccanismi atti a rafforzare la fiducia delle imprese e dei privati, nonchà© a istituire idonei strumenti per risolvere le dispute connesse alle pratiche commerciali illegali».
Sottolineando la necessità di una cooperazione internazionale affinchà© il commercio elettronico «sviluppi appieno le sue potenzialità », il Parlamento invita poi la Commissione europea a lavorare per rimuovere gli ostacoli che interessano le piccole e medie imprese (PMI), ad esempio l’accesso alle tecnologie della comunicazione, i costi connessi allo sviluppo e al mantenimento dei sistemi di commercio elettronico, la mancanza di fiducia, la carenza di informazioni, l’incertezza giuridica nelle dispute transnazionali. Alle PMI dovrebbero inoltre essere offerti inventivi per incrementare la partecipazione al commercio on line di prodotti e servizi.