Preoccupazione per l’economia e fiducia nell’Europa

1677

Sono stati resi noti a dicembre i primi risultati della ricerca «Standard» Eurobarometro che tutti gli anni, in autunno, sonda questioni rilevanti per l’opinione pubblica europea.
Centrali come sempre, anche nella ricerca operativamente realizzata tra il settembre e il novembre 2007, temi quali le aspettative e le percezioni dei cittadini europei nei confronti della vita in generale, delle economie nazionali, dell’occupazione e della cittadinanza europea. Si parla, inoltre, in questa indagine, di rapporti tra cittadini e istituzioni, nazionali e comunitarie, di priorità   per il rafforzamento dell’Unione europea e di ascolto della voce dei cittadini.
La ricerca ha coinvolto cittadini dei 27 Stati membri, dei Paesi candidati (Croazia, Macedonia e Turchia) e della comunità   turco-cipriota nell’area non controllata dal governo della Repubblica di Cipro.
Eurobarometro definisce «incoraggianti» i dati resi noti in questa prima pubblicazione («First result») a cui si affiancano il «Full report» (analisi in profondità   di tutte le domande contenute nella traccia di intervista strutturata tradizionalmente utilizzata dagli Standard Eurobarometro) e i «National Report» (pubblicati dalle Rappresentanze nazionali della Commissione europea). Emergono, tuttavia, alcune criticità   che preoccupano i cittadini europei, primi tra tutti l’aumento dell’inflazione e dei prezzi di energia e petrolio e le possibili ripercussioni sull’economia europea della crisi dei mutui americani, foriera di sentimenti di incertezza nei confronti del futuro.
Questa edizione della ricerca Eurobarometro evidenzia risultati «particolari» e «speciali» rispetto all’edizione precedente, risalente alla primavera 2007. La visione dell’UE e delle sue istituzioni rimane positiva e migliore di quella registrata nell’autunno 2006, mentre l’orientamento dell’opinione pubblica sembra leggermente meno positivo rispetto a sei mesi fa.
Una delle scoperte più evidenti di questo ultimo sondaggio è il calo di fiducia dei cittadini nei confronti dell’economia: oggi solo il 48% dei cittadini europei considera buono lo stato di salute delle economie nazionali (sei mesi fa la percentuale era del 52%). Risulta in calo anche la percentuale degli «ottimisti», cioè di coloro che ritengono possibile un miglioramento della situazione economica nazionale nei prossimi dodici mesi (24% contro il 28% di sei mesi fa), mentre aumentano del 6% coloro che non si aspettano cambiamenti.
Il 30% degli intervistati in questo sondaggio ritiene probabile un miglioramento delle proprie condizioni di vita nel corso dell’anno; anche questa percentuale è in calo rispetto alla rilevazione precedente (-7%) e fa registrare in questo sondaggio la percentuale più bassa dal 1995.
Inoltre i dati dimostrano una crescente inquietudine dei cittadini nei confronti dell’aumento dei prezzi (+8%), che perಠsi coniuga con un calo dei timori legati al rischio di disoccupazione (-7%).
Questa inquietudine diretta dei cittadini nei confronti dell’inflazione non sembra avere alcun impatto sull’opinione rispetto all’UE: il sostegno all’appartenenza degli Stati nazionali all’UE fa registrare un aumento dell’1% e raggiunge i livelli più elevati degli ultimi dieci anni raggiungendo oggi il 58%. La stessa percentuale di cittadini trae un bilancio positivo dall’appartenenza del proprio Stato di origine all’UE.
Anche la fiducia nell’UE e nelle sue istituzioni resta molto diffusa, anche se in leggero calo: esprime fiducia nei confronti del Parlamento europeo il 55% dei cittadini, mentre per quanto riguarda la Commissione la percentuale si attesta al 50%. Il calo fatto registrare da questi due valori rispetto all’indagine della primavera scorsa è di un punto percentuale per il Parlamento e due punti per la Commissione; i valori, comunque, non scendono al di sotto di quelli rilevati nell’autunno 2006.
La fiducia nell’UE complessivamente intesa, senza riferimento alle singole istituzioni, fa registrare un dato in controtendenza attestandosi al 48%, con un calo del 9% rispetto alla rilevazione precedente.
La maggiore evidenza della fiducia dei cittadini nell’Europa sembra dimostrata dall’aumento della percentuale di coloro che ritengono che «le decisioni politiche siano migliori se assunte a livello comunitario» e tale atteggiamento si riscontra in un’ampia gamma di politiche.
Per quanto riguarda le priorità   politiche, il Rapporto Eurobarometro sottolinea come secondo i cittadini le aree di intervento che in futuro possono rafforzare l’Europa e il suo ruolo e che quindi necessitano di azioni importanti sono l’ambiente, l’immigrazione e la politica di contrasto della criminalità  .

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here