Più cooperazione europea nel settore sanitario

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Il 31 gennaio scorso la Commissione europea ha proposto una maggiore collaborazione fra gli Stati membri nel campo della valutazione delle tecnologie sanitarie. L’obiettivo, attraverso la condivisione di ricerche, di scambio di informazioni e di competenze, è quello di garantire ai pazienti europeo l’accesso a strumenti sanitari di qualità, più efficaci e innovativi.

Una maggiore cooperazione fra gli Stati permetterà inoltre di aumentare, come ha detto il vicepresidente Katainen, la competitività delle industrie mediche. Il settore sanitario è un fattore molto importante per le nostre economie in quanto rappresenta il 10% del pil aggregato europeo.

Anche il Commissario alla salute e alla sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis si è espresso al riguardo,  affermando che questa iniziativa potrà evitare sprechi e migliorare così l’efficienza di tutto il sistema sanitario.

La  proposta della Commissione intende basare la cooperazione permanente a livello europeo su quattro ambiti principali:

  1. Valutazioni cliniche congiunte
  2. Consultazioni scientifiche congiunte
  3. Individuazione delle tecnologie sanitarie emergenti
  4. Proseguimento della cooperazione volontaria in altri settori

La responsabilità delle valutazioni degli aspetti non clinici  delle tecnologie sanitarie e delle decisioni in materia di fissazione dei prezzi e di rimborso continuerà ad incombere  ai singoli Stati membri.

Gli Stati membri collaborano ormai da vent’anni in questo campo su base volontaria. Nel 2011 è stata adottata la direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera (direttiva 2011/24/UE). Dal 2013, una rete composta da organismi e agenzie nazionali di valutazione delle tecnologie sanitarie ha il compito di fornire orientamenti strategici e politici alla cooperazione scientifica e tecnica a livello dell’UE.

La proposta della Commissione è stata oggetto di una consultazione pubblica che ha riscosso pieno sostegno (98%) da parte degli attori interessati e dei cittadini europei.

 

Per approfondire: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-486_it.htm

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