Per il mondo nel 2015 sogno…

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Un proverbio africano dice: “Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia”.

Il mio primo sogno insieme con voi, dopo la strage di bambini da parte dei talebani in una scuola di Peshawar in Pakistan, è che si realizzi l’obiettivo del Millennio di un’istruzione primaria universale entro il 2015, che garantisca a tutti i bambini, maschi e femmine, di accedere e portare a termine un ciclo di istruzione primaria. Lo sogno perché l’istruzione, oltre a essere un diritto è anche uno degli antidoti essenziali contro il terrorismo e contro la povertà.

Il mio secondo sogno riguarda il dialogo fra gli uomini. Il 2014 è stato segnato dal centenario della prima guerra mondiale e ci ha ricordato gli orrori della guerra, della sofferenza, ma anche la capacità dell’Europa a costruire la pace.  Ai confini di questa nostra Europa purtroppo non c’è pace, a Est come a Sud. Sogno che si smetta di combattere,  di  prendere  in ostaggio la religione e usarla per spargere terrore ed esasperare l’intolleranza nei confronti di altri credo. Sogno di unirmi a tutti i musulmani di buona volontà per condannare l’uso violento del Corano e riaffermare la sua vocazione di pace; sogno un dialogo fra religioni che rafforzi il reciproco rispetto e conoscenza; sogno semplicemente un dialogo fra gli uomini che esalti le reciproche differenze e culture nel comune obiettivo della pacifica convivenza fra i popoli.

Sogno ancora per il 2015 che cessi la violenza contro le donne, in ogni parte del mondo. Risuonano ancora nel mio cuore le parole che Reyhaneh Jabbari, la giovane donna iraniana impiccata, nell’ottobre scorso, per aver ucciso un uomo che accusava di tentato stupro, rivolge alla madre prima di morire: “(…) Cara mamma dal cuore d’oro, nell’altro mondo gli accusatori siamo io e te, e loro gli imputati. Vediamo quel che vuole Dio. Io avrei voluto abbracciarti fino alla morte (…)”. Queste parole non riguardano solo Reyhaneh, ma tutte quelle donne a cui sono negati i diritti, la giustizia, il rispetto,  spesso nell’indifferenza o al massimo in un breve momento di indignazione. È un sogno legato a quello di veder crescere non solo il rispetto dei diritti fondamentali in ogni Paese, ma anche la democrazia, intimamente legati fra loro. E per questo, sogno che l’Unione Europea metta come condizione nelle sue relazioni internazionali e negli accordi che intende firmare, il rispetto dei suoi valori fondanti: la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza e lo Stato di diritto.

Ed infine voglio formulare un sogno per la salute del Pianeta e delle sue popolazioni. A fine 2015, i responsabili politici della Terra si daranno appuntamento a Parigi per concludere un accordo globale e vincolante che sostituisca, a partire dal 2020, il Protocollo di Kyoto e abbia come obiettivo di limitare il surriscaldamento climatico a 2 gradi. Benché le conseguenze del surriscaldamento dovuto alle emissioni di CO2 siano sotto gli occhi di tutti, le difficoltà per giungere ad un accordo sono ancora molte, politiche ed economiche. Sarà un appuntamento cruciale, che testimonierà della consapevolezza e del coraggio di guardare al futuro e alle generazioni che verranno.

Sono sogni ma, dice un altro proverbio: “Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza de propri sogni”.

1 COMMENTO

  1. Brava per i Suoi sogni, attualissimi per il mondo del 2015, perché sono sogni “condivisibili” da ogni essere umano di “buona volontà”.

    Sogni da divulgare – per “sognare insieme”- col proverbio
    africano.

    Penso che gradualmente sarà difficile ma non impossibile – perseverando con impegno solidale – ricostruire una pacifica convivenza tra i popoli e dare realismo ai “sogni” da Lei indicati, congiunti alla salute vera – assolutamente richiesta – dal nostro pianeta Terra, per le “generazioni che verranno”.

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