Parità   di genere: procedimenti contro sei Stati membri

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La Commissione europea ha inviato ad Austria, Italia, Lituania, Malta, Slovenia e Ungheria dei pareri motivati sollecitandoli ad attuare appieno la normativa dell’UE che proibisce la discriminazione di genere nell’accesso al lavoro e nell’occupazione.
Se entro due mesi i sei Stati membri non si adegueranno alle richieste della Commissione per il recepimento della direttiva n. 73 del 2002, l’esecutivo europeo potrಠrivolgersi alla Corte di Giustizia europea.
I principali problemi riscontrati riguardano le definizioni di discriminazione diretta e indiretta, il diritto delle donne a un congedo di maternità   e il funzionamento degli organismi preposti ad assicurare la parità  . Problemi in merito ai quali all’inizio del 2008 la Commissione aveva inviato lettere di costituzione in mora a 22 Stati membri e ora ha riscontrato che Austria, Lituania, Slovenia, Ungheria, Italia e Malta non hanno attuato correttamente la direttiva. Analoghi pareri motivati erano già   stati inviati a Finlandia ed Estonia nel giugno scorso, mentre le analisi degli altri Stati membri sono ancora in corso (tranne che per Grecia e Cipro le cui pratiche sono state archiviate).
Nel 2009 la Commissione presenterà   una Relazione sull’attuazione della direttiva come prescritto dalla normativa vigente perchà©, come sottolineato dal commissario europeo per l’Occupazione, gli Affari sociali e le Pari opportunità  , Vladimà ­r àƒâ€¦à‚ pidla, «questa direttiva è essenziale per affrontare il problema della discriminazione di genere, un obiettivo importante dell’UE. Tale direttiva è stata concordata all’unanimità   dagli Stati membri ed è stata adottata nel 2002, ma le direttive dell’UE non possono realizzare appieno le loro potenzialità   se non sono recepite integralmente e correttamente nelle normative nazionali».

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