Parità di diritti per la comunità LGBTIQ: fondamentali il sostegno alle città e alle regioni

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Durante la sessione plenaria del 14 ottobre scorso, il Comitato Europeo delle Regioni (CdR) ha esaminato la Strategia per l’uguaglianza delle persone LGBTIQ (sigla che indica le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer), presentata dalla Commissione europea nel novembre 2020.

Il Comitato sottolinea come recentemente si siano percepiti dei passi indietro sul tema dei diritti nei confronti della comunità LGBTIQ da parte di alcune autorità nazionali che hanno adottato un linguaggio omofobo e misure legislative discriminatorie. Il CdR sostiene che i fondi europei non dovrebbero essere erogati per i governi che promuovono questo tipo di operazioni e in generale nei confronti degli Stati Membri nei quali si sviluppano forme di discriminazione strutturali.

Questa prima Strategia europea chiede infatti al Comitato delle Regioni di sostenere la promozione del dialogo tra le autorità locali e regionali e la società civile sul tema dell’uguaglianza per la comunità LGBTIQ. Partendo dal caso di Budapest, è stato sottolineato come le città e le regioni possono avere un ruolo fondamentale nel combattere le discriminazioni di genere, laddove i governi nazionali vanno in direzione opposta.  Il CdR ha, al riguardo, richiamato il recente mancato accordo da parte del Consiglio giustizia e affari interni sulla nuova Strategia europea sui diritti dei minori, a causa dell’opposizione di alcuni Stati Membri in merito ai diritti LGBTIQ per bambini e ragazzi.

Per quanto riguarda i fondi europei, il Comitato riconosce la necessità di erogare un supporto finanziario alle organizzazioni della società civile LGBTIQ e ai programmi promossi da città e regioni dove le comunità LGBTIQ sono maggiormente discriminate dai governi nazionali. Le autorità locali e regionali dovrebbero anche essere coinvolte nella progettazione e messa in atto dei piani nazionali di uguaglianza per le comunità LGBTIQ.

Infine, sulla scia dell’iniziativa promossa dal Parlamento europeo nel marzo scorso, il CdR ha invitato i municipi europei a dichiararsi “Città di libertà LGBTIQ”.

Per saperne di più: il comunicato del Comitato delle Regioni

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