L’Unione Europa rafforza il suo aiuto all’Etiopia per fronteggiare la siccità

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La Commissione europea ha annunciato uno stanziamento di 122,5 milioni di Euro per aiutare l’Etiopia a fronteggiare il peggioramento della situazione umanitaria causata da El Niño. Questo fenomeno meteorologico, che si caratterizza per l’innalzamento delle temperature delle acque marine di superficie, riguarda particolarmente vaste regioni africane e si presenta tanto sotto la forma di inondazioni quanto di siccità. In entrambi i casi, questi fenomeni hanno ripercussioni notevoli sulla sicurezza alimentare, la sanità, l’accesso all’acqua e le condizioni igieniche di milioni di persone. Il Paese più duramente colpito è attualmente l’Etiopia.

La Commissione europea ha, dunque, deciso di stanziare 122,5 milioni di Euro per rispondere ai bisogni immediati delle popolazioni vittime del peggioramento della situazione. Questi aiuti vogliono associare un’azione umanitaria e un’assistenza rapida alla ricostruzione con iniziative aventi per obiettivo quello di rimediare alle cause profonde della fragilità e della vulnerabilità.

Negli ultimi cinque anni, l’Etiopia ha beneficiato di oltre 200 milioni di Euro provenienti dall’Unione Europea e nel periodo 2014-2020 ne riceverà altri 745. Di questa cifra, 252 milioni di Euro sono già stati messi a disposizione per finanziare la sicurezza alimentare, l’agricoltura e la lotta contro i cambiamenti climatici.

Christos Stylianides, commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, ha affermato che «la situazione umanitaria è molto preoccupante. Più di dieci milioni di persone fanno fatica a trovare qualcosa con cui nutrirsi. L’Unione Europea non resterà con le braccia incrociate».

Stylianides si trova al momento ad Addis-Abeba, in Etiopia, insieme ai commissari Neven Mimica, Valdis Dombrovskis e Marianne Thyssen, in occasione della riunione annuale dei collegi della Commissione dell’Unione Africana e della Commissione europea. I quattro si sono recati nella regione di Dire Dawa, una delle zone più duramente colpite del Paese.

 

Per approfondire:

http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-1292_en.htm

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