L’Unione e gli obiettivi di sviluppo sostenibile: presentato il report 2020

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Numerosi i progressi, ma andrà valutato l’effetto dell’epidemia di coronavirus

Il Commissario Gentiloni ha presentato alcuni giorni orsono l’edizione 2020 del report sui progressi dell’Unione verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite individuati nell’Agenda ONU 2030. L’edizione di quest’anno riveste particolare importanza in considerazione del fatto che la Commissione europea ha assunto l’impegno di integrare stabilmente tali obiettivi nelle raccomandazioni del semestre europeo, lo strumento di coordinamento delle politiche economiche tra gli Stati dell’Unione.

Al netto dell’attesa revisione al ribasso che avrà luogo una volta disponibili i dati sull’impatto del coronavirus, i dati del report mostrano un costante progresso verso il raggiungimento della maggior parte degli obiettivi da parte dell’Unione, nel corso del periodo 2015-2019.

I risultati migliori si registrano in relazione all’obiettivo 16 – “Pace, giustizia e istituzioni forti”, a fronte della costante diminuzione del numero di reati violenti commessi in territorio europeo.

Significativi progressi si segnalano anche in relazione agli obiettivi:

1 – “Povertà zero”: negli ultimi 7 anni il numero delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale si è ridotto di 12,5 milioni di unità;

3 – “Salute e benessere”: l’aspettativa di vita media è in costante crescita, così come il numero degli europei in buone condizioni di salute;

8 – “Lavoro dignitoso e crescita economica”: il PIL pro capite europeo è cresciuto significativamente, così come il tasso di occupazione.

Altri 8 obiettivi registrano moderati progressi: 4 – “Istruzione di qualità”; 7 – “Energia pulita e accessibile”; 9 – “Industria, innovazione e infrastrutture”; 10 – “Ridurre le disuguaglianze”; 11 – “Città e comunità sostenibili”; 12 – “Consumo e produzione responsabili”; 15 – “La vita sulla terra”; 17 – “Partnership per gli obiettivi”.

Luci e ombre, invece, per quanto concerne l’obiettivo 13 – “Agire per il clima”, rispetto al quale le sfide rimangono tuttora significative nonostante gli sforzi compiuti.

Negativo, invece, il bilancio relativo all’obiettivo 5 – “Uguaglianza di genere”, dovuto specialmente al cattivo andamento dell’occupazione femminile.

Il rapporto evidenzia altresì una tendenza al livellamento tra i singoli Paesi membri in termini di raggiungimento dello obiettivi, pur permanendo significative differenze: si registrano miglioramenti nei Paesi che necessitano di maggiori sforzi per il raggiungimento degli SDG, quali Lettonia e Romania; al contrario, Paesi collocati nella fascia più alta in termini di risultati, quali Lussemburgo e Svezia, registrano passi indietro in relazione ad alcuni obiettivi, principalmente quelli relativi alla riduzione della povertà e delle disuguaglianze.

Per approfondire: il discorso del Commissario Gentiloni

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