
Riportiamo di seguito un estratto della Lectio doctoralis tenuta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del conferimento del Dottorato honoris causa in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni.
(…)
“Nel quadro dei ricordi che l’Ateneo ha promosso dei giorni del ‘55 qui a Messina, vorrei esporre ai presenti nell’Ateneo alcune riflessioni sull’amministrazione dell’Unione europea, iniziando con il ricordare che il processo di integrazione istituzionale tra gli Stati europei ha avuto inizio – come è noto – il 23 luglio 1952, con il Trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, firmato a Parigi il 18 aprile 1951 da Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.
Quel Trattato ha avuto origine da un’idea di Jean Monnet, fatta propria da Robert Schuman, Ministro degli esteri francese, con la presentazione di un piano che porta il suo nome il 9 maggio 1950. La proposta fu rapidamente accettata dai sei Paesi e, in meno di un anno, il Trattato fu ratificato.
Ma perché proprio il carbone e l’acciaio?
Va sottolineato che si trattava dell’energia e della base degli armamenti.
A ben vedere, è come se cinquant’anni dopo alcuni Paesi avessero posto in comune petrolio e armamenti nucleari.
La scelta era storicamente motivata da due fattori fondamentali. I principali giacimenti di carbone erano situati in un’ampia zona di confine a lungo contesa tra Francia e Germania e oggetto di numerosi e sanguinosi conflitti. L’acciaio, inoltre, era una risorsa fondamentale per la produzione di armamenti e l’accordo impediva a entrambi i Paesi di riarmarsi in segreto.
L’economia era lo strumento ma il fine del Trattato era la pace, una pace solida e duratura dopo la tragedia delle due guerre mondiali e dei tanti conflitti precedenti.
L’economia e la pace continuarono ad essere al centro del disegno europeo, malgrado il voto contrario del Parlamento francese alla Comunità europea di difesa, e – dopo il decisivo incontro dei loro ministri degli Esteri qui, a Messina, nel giugno 1955, su invito di Gaetano Martino – il 25 marzo 1957 i sei Stati firmarono a Roma i Trattati istitutivi della Comunità economica europea e dell’Euratom.
Veniva così definita l’architettura di un mercato comune basato sulla libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali, caratterizzato da condizioni di concorrenza non falsate né dagli attori economici né dai poteri pubblici. Il progetto si ampliava molto ma l’obiettivo rimaneva lo stesso: avviare un’era di pace e di benessere fondata sulla cooperazione tra gli Stati e sull’amicizia tra i popoli europei.
Il processo di integrazione si è progressivamente allargato a una pluralità di altri ambiti ai quali in questa occasione non è possibile accennare.”
Per il discorso completo: Quirinale.it