Le comunità rom: vittime dimenticate del covid 19

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Il 22 giugno si è tenuto un evento promosso dai membri del Comitato Economico e Sociale Europeo per discutere delle terribili condizioni in cui versano le comunità Rom a causa della crisi da Covid 19. A causa della disinformazione e dei crescenti pregiudizi contro questa etnia, in molti paesi europei la situazione delle comunità rom è notevolmente peggiorata, in quanto non solo è risultato difficile seguire le norme di contenimento imposte dallo Stato ma si è creata una situazione di estrema povertà e mancanza di servizi di base per condurre una vita dignitosa oltre a cercare di contenere il contagio.

L’80% degli appartenenti all’etnia Rom vive in campi sovraffollati senza acqua corrente o servizi igienici, e con una possibilità minima di accesso ai servizi di salute pubblica. Inoltre anche le misure economiche e scolastiche introdotte dai governi hanno lasciato indietro gli appartenenti all’etnia Rom, con conseguenze catastrofiche che intaccheranno anche il resto della società civile. Radost Zaharieva, coordinatrice per le disuguaglianze sanitarie e per la salute dell’etnia Rom presso l’EPHA ha sottolineato come la vicinanza delle abitazioni a siti industriali porti i Rom a soffrire di maggiori problemi polmonari e cardiovascolari con un maggiore rischio di contaminazione e diffusione del virus anche in forma grave. Nel 2020 l’EPHA ha rilanciato una versione revisionata della Carta Europa sull’Equità della Salute, in cui si sottolinea come l’elemento dell’equità della salute sia fondamentale per migliorare le condizioni dell’etnia Rom dal punto di vista dell’inclusione e della partecipazione.

Durante l’incontro i partecipanti hanno messo in luce l’urgente bisogno di misure concrete per arginare le conseguenze a lungo termine della pandemia, sottolineando in particolare l’importanza di lavorare a stretto contatto con le comunità Rom, fornendo un supporto diretto sul campo e coinvolgendo anche la società civile. I settori presi in esame sono stati in particolare l’aiuto nella ricerca di un impiego e l’importanza dell’educazione, cercando di combattere i pregiudizi contro la comunità.

Per saperne di più: il comunicato del CESE

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