Il Comitato economico e sociale (CESE) dell’UE ha adottato un parere, che mira a salvaguardare i diritti fondamentali dei cittadini, nel mezzo dell’implementazione della tecnologia dell’Intelligenza artificiale nei servizi pubblici.
L’Intelligenza Artificiale è diventata sempre più diffusa nella società e la transizione digitale ha cambiato le strade del lavoro – inclusa l’organizzazione stessa del lavoro. Questi cambiamenti hanno un impatto significativo sulla società, sull’economia, sulla produzione e sul lavoro. Questo strumento contiene sì dei potenziali benefici, tuttavia accresce le preoccupazioni circa gli effetti, che può avere sui livelli di occupazione e sulle condizioni lavorative.
I servizi pubblici sono altresì influenzati da questa nuova tecnologia e ci sono già alcuni casi di servizi pubblici nell’UE, che usano l’Intelligenza Artificiale. Quest’ultima offre, tra le altre, la possibilità di automatizzare dei processi complessi e ripetitivi e aiuta a rendere i servizi pubblici più accessibili ai cittadini.
Nel gennaio del 2024, l’UE ha già definito un quadro normativo per i sistemi, basati sull’Intelligenza artificiale e ha anche pubblicato un Regolamento sulla materia. Il parere, rilasciato dal CESE, si inscrive in questo processo, introducendo una serie di raccomandazioni su come meglio implementare ed integrare l’Intelligenza Artificiale in questo processo. Il parere si concentra, in particolare sul sostenere la trasparenza all’interno dei processi decisionali, per ciò che concerne la creazione degli algoritmi ed il mantenimento del principio dell’uomo alla guida. Un recente studio dell’OCSE (Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione in Europa) ha illustrato che, diversamente da precedenti progressi tecnologici, l’Intelligenza artificiale presenta delle caratteristiche completamente nuove. Ciò significa che potenziare le competenze dei cittadini e dei lavoratori è cruciale per la società per integrare con successo questa transizione digitale.
Per ulteriori informazioni: CESE & AI