La lunga strada verso una maggiore coesione europea

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Pubblicata l’ottava relazione sulla coesione economica

Un’Unione europea più coesa, sebbene permangano significative disparità.

È questo il quadro che emerge dall’ottava e ultima relazione sulla coesione economica, il documento che la Commissione europea pubblica ogni tre anni analizzando l’evoluzione delle disparità tra i livelli di sviluppo dei diversi Stati e delle regioni dell’Unione. 

La relazione evidenzia una tendenziale convergenza tra le regioni dell’UE in fatto di sviluppo economico: il divario in materia di Pil pro capite tra il 10% delle regioni meno sviluppate e il 10% delle regioni più sviluppate si è ridotto del 3,5% e, in prospettiva, si prevede per le regioni meno sviluppate una crescita del Pil fino al 5% entro il 2023. 

L’ultimo ventennio ha registrato in particolar modo un avvicinamento alla media UE delle regioni dell’Europa orientale, a fronte, tuttavia, di prolungate parentesi di stagnazione o declino in alcune regioni sviluppate dell’europa meridionale e sudoccidentale. 

Le disparità regionali sono al contrario aumentate sia in termini di livelli occupazionali – pur a fronte di un complessivo aumento dei livelli di occupazione – sia in materia di innovazione.

Anche all’interno dei singoli Paesi UE si registra un aumento delle disparità regionali, pur a fronte di un incremento nella convergenza tra i diversi Paesi. 

Tra i due precedenti quadri finanziari pluriennali – 2007-2013 e 2014-2020 – i finanziamenti del fondo di coesione hanno riportato un significativo incremento in termini di incidenza, che li ha portati a rappresentare il 52% degli investimenti pubblici totali (contro il precedente 34%).

Per approfondire: il comunicato della Commissione europea, la relazione in versione integrale

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