Dopo aver dato il via al dibattito sull’Intelligenza Artificiale umana ed etica e sull’uso dei big data per creare ricchezza per la società durante i primi 100 giorni del suo mandato, il 19 febbraio la Commissione ha presentato le sue idee e le sue azioni sotto forma di Libro Bianco per una trasformazione digitale equa e democratica, affinché le nuove soluzioni digitali mettano le persone al primo posto, garantendo al tempo stesso sviluppo ecosostenibile e nuove opportunità per le imprese. Nel corso dell’anno sarà presentato un Digital Services Act e nei prossimi cinque anni i tre obiettivi chiave nel settore digitale saranno:
- Una tecnologia al servizio delle persone;
- Un’economia equa e competitiva;
- Una società aperta, democratica e sostenibile.
L’intenzione della Commissione è quella di creare i giusti incentivi per accelerare la diffusione dell’IA attraverso collaborazioni tra pubblico e privato, anche da parte delle piccole e medie imprese. Se da un lato l’Intelligenza Artificiale offre grandi opportunità di innovazione in una pluralità di settori, dall’automotive all’energia, dalla sanità all’agricoltura, essa deve essere maneggiata con cautela e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali. Lo sviluppo di algoritmi sempre più sofisticati deve accompagnarsi all’applicazione delle severe regole comunitarie in materia di protezione dei consumatori, al fine di proteggere i loro dati personali e la loro privacy. Per i casi ad alto rischio, come nel settore sanitario, della polizia o dei trasporti, i sistemi di IA devono essere trasparenti, tracciabili e garantire la supervisione umana.
La quantità di dati generati dalle imprese e dagli enti pubblici è in costante crescita. La prossima ondata di dati industriali trasformerà profondamente il modo in cui produciamo, consumiamo e viviamo. Ma la maggior parte del suo potenziale rimane insoddisfatto. L’obiettivo della strategia europea per i dati è di fare in modo che l’UE diventi un modello di riferimento e un leader per una società che ha bisogno di dati. Per questo, essa mira a creare un mercato unico dei dati, per sbloccare i dati non utilizzati, consentendo loro di circolare liberamente all’interno dell’Unione europea e tra i vari settori a beneficio delle imprese, dei ricercatori e delle pubbliche amministrazioni. Tali dati dovrebbero essere disponibili a tutti, siano essi pubblici o privati, start-up o giganti.
Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione proporrà la creazione di incentivi per la condivisione dei dati e la definizione di regole in tema di accesso e utilizzo dei dati che siano conformi ai valori e ai diritti europei, quali la protezione dei dati personali, la tutela dei consumatori e le norme sulla concorrenza. La Commissione si adopererà anche per ridurre ulteriormente il divario di competenze digitali tra gli europei ed esaminerà come dare ai cittadini un migliore controllo su chi può accedere ai loro dati generati dalle macchine.
La vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Vogliamo che ogni cittadino, ogni dipendente, ogni azienda abbia un’equa possibilità di raccogliere i benefici della digitalizzazione. Che ciò significhi guidare in modo più sicuro o inquinare meno grazie alle auto connesse; o anche salvare vite umane con attrezzature mediche guidate dall’IA che permettono ai medici di individuare le malattie prima che mai”.
Per ulteriori approfondimenti: il comunicato della Commissione europea