La Commissione e le parti sociali rilanciano la cooperazione per l’integrazione di migranti e rifugiati nel mercato del lavoro

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In una dichiarazione congiunta rilasciata il 7 settembre scorso la Commissione, i sindacati, le camere di commercio e le organizzazioni dei datori di lavoro delineano i futuri ambiti di intervento al fine di rafforzare l’integrazione dei migranti e dei rifugiati nel mercato del lavoro. I firmatari hanno deciso di concentrare gli sforzi futuri su tre settori: collegare gli interessati per favorire l’integrazione nel mercato del lavoro; sostenere l’imprenditorialità; semplificare l’individuazione, la valutazione e la convalida delle competenze.

Parallelamente, la Commissione e le parti sociali ed economiche valuteranno in che modo estendere la cooperazione in futuro, sempre in linea con gli obiettivi della nuova agenda per le competenze per l’Europa e del prossimo nuovo patto sulla migrazione e l’asilo.

Dall’avvio del partenariato europeo per l’integrazione firmato il 20 dicembre 2017, la Commissione e le parti sociali hanno finanziato diversi progetti volti all’integrazione dei rifugiati nell’ambito lavorativo. Tra gli esempi figura il progetto Labour-INT, che sostiene l’integrazione dei rifugiati dal loro arrivo fino al luogo di lavoro, attraverso la valutazione delle competenze, la formazione e il collocamento, in Italia, Germania e Belgio. 

Ylva Johansson, Commissaria per gli Affari interni, ha dichiarato: “Utilizzando al meglio le competenze e le potenzialità dei rifugiati e dei migranti rendiamo i nostri mercati del lavoro più inclusivi e contribuiamo alla prosperità e alla coesione della società europea. Gli ultimi mesi hanno dimostrato che i lavoratori e gli imprenditori migranti possiedono competenze e talenti che contribuiscono alla ripresa dell’economia europea.”

Per approfondire: il comunicato della Commissione

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