Industrie e neutralità climatica: le raccomandazioni degli esperti

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Lo scorso 28 novembre, la Commissione, nell’ambito della sua strategia “Un pianeta pulito per tutti”, ha pubblicato alcune raccomandazioni, formulate da un gruppo di esperti costituito da rappresentanti di undici settori industriali (tra cui industrie dell’acciaio, del cemento e dell’alluminio), su come trasformare le industrie ad alta intensità energetica dell’UE e raggiungere gli obiettivi di un’economia europea più circolare e climaticamente neutra entro il 2050. Definendo altresì un quadro strategico per tali settori, tali raccomandazioni costituiranno le basi del futuro Green Deal europeo, proposto dalla Commissione, e della strategia industriale dell’U.E.

In particolare, tali raccomandazioni evidenziano quali debbano essere i fattori chiave per il successo delle tre priorità principali:

  • in primo luogo, è opportuno creare mercati per i prodotti circolari e climaticamente neutri, ad esempio facendo un uso maggiormente strategico degli appalti pubblici per la selezione di prodotti e servizi sostenibili.
  • In secondo luogo, è necessario poi sviluppare progetti pilota su vasta scala concernenti le tecnologie pulite, con l’obiettivo di immetterle sul mercato. Tali progetti dovrebbero essere sostenuti, impiegando fondi dell’UE e agevolando l’accesso ai finanziamenti privati.
  • In terzo luogo, bisogna passare a fonti alternative di energia e di materie prime climaticamente neutre. Per conseguire questo scopo sarebbe necessario, ad esempio, garantire l’accesso a dette fonti e la loro disponibilità a prezzi competitivi a livello mondiale.

Il gruppo di esperti raccomanda inoltre di istituire un osservatorio della transizione industriale per monitorare i progressi compiuti dall’industria in direzione della neutralità climatica e per fornire orientamenti.

Sono stati poi pubblicati i risultati di una recente indagine di Eurobarometro, condotta nello scorso mese di settembre. Secondo la maggioranza degli europei intervistati, i problemi legati alla qualità dell’aria dovrebbero essere affrontati a livello internazionale, e oltre due terzi (il 71%) ritiene che l’UE debba proporre iniziative supplementari in questo campo.

Per ulteriori informazioni: il comunicato della Commissione, l’Eurobarometro

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