In aumento le esportazioni di armamenti dall’UE

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Con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente, nel 2009 le autorizzazioni all’esportazione di materiali bellici degli Stati membri dell’UE hanno raggiunto la cifra record di 40,3 miliardi di euro, secondo quanto emerge dal XII Rapporto sul controllo delle esportazioni di tecnologia e attrezzature militari pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE.
La Francia è stato il principale esportatore dell’UE nel 2009 (12,7 miliardi di euro), seguita da Italia (6,7 miliardi), Germania (5 miliardi), Regno Unito (3,5 miliardi) e Spagna (3,2 miliardi): da questi cinque Paesi nel 2009 è stato autorizzato quasi l’80% delle esportazioni militari di tutta l’UE, ma si sono registrati forti incrementi anche in Austria, Polonia, Paesi Bassi, Svezia e soprattutto a Malta. Questi dati riguardano perಠsolo le autorizzazioni alle esportazioni, mentre sulle consegne effettive di armamenti alcuni Stati membri (Belgio, Danimarca, Germania, Polonia, Grecia, Irlanda e Regno Unito) non hanno fornito dati, nonostante l’esistenza decennale di linee guida europee confermate nel 2008 da una Posizione comune del Consiglio UE.
Comunque sia, nonostante questa grave omissione di informazioni da parte di alcuni Paesi, sulla base di quanto segnalato dagli altri Stati membri nel 2009 c’è stato un aumento del 21% anche nelle esportazioni effettive di armamenti.
Va segnalata poi un’altra mancanza di trasparenza da parte di alcuni Paesi: Francia e Italia non hanno fornito i dati sulle consegne di armamenti suddivisi per ogni singola categoria ma solo i totali delle esportazioni, mentre la Svezia non ha fornito nemmeno quelli relativi alle autorizzazioni.
I dati contenuti nel Rapporto evidenziano inoltre come più del 53% delle autorizzazioni all’esportazione di armamenti dei Paesi dell’UE nel 2009 sia stato rivolto al Sud del mondo, che i trasferimenti intracomunitari di armamenti sono diminuiti tra il 2008 e il 2009, mentre sono quasi raddoppiati quelli destinati al Medio Oriente e al Nord Africa e triplicati quelli verso il Centro e Sud America. Sono inoltre proseguite le esportazioni verso Paesi sotto embargo quali ad esempio la Cina.
Dal registro dell’ONU sul commercio internazionale emerge invece che l’Italia è il primo esportatore mondiale di armi da fuoco di tipo civile: quasi 250 milioni di dollari gli introiti italiani derivanti dalle vendite di questi armamenti nel 2009. Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Libia, Russia, Giordania, Iraq, Congo, Egitto sono nell’ordine i principali acquirenti delle armi civili «made in Italy».

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