Il Parlamento riunito in plenaria dal 12 al 15 marzo

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Molti i temi all’ordine del giorno della plenaria che si terrà a Strasburgo dal 12 al 15 marzo.

I lavori si apriranno lunedì con proposte volte a ridurre il divario retributivo fra i sessi, garantendo così pari retribuzione a parità di mansioni svolte (mediamente, le donne nell’UE guadagnano ancora il 17,5% in meno rispetto agli uomini); sarà anche richiesta l’introduzione di quote obbligatorie di rappresentanza femminile negli organi di gestione aziendale per arrivare al 40% entro il 2020 (attualmente solo il 12% dei dirigenti è donna e solo il 3% presiede un consiglio d’amministrazione).

In discussione anche la parità di genere nel processo decisionale politico, con la richiesta di un monitoraggio delle misure adottate nei vari paesi membri e di azioni correttive vincolanti qualora gli obiettivi fissati non fossero raggiunti.

I deputati commenteranno poi le conclusioni del Consiglio europeo del 1-2 marzo, alla presenza del Presidente del Consiglio Herman Van Rompuy e del Presidente della Commissione José Manuel Barroso e di proporre.

Nei giorni a seguire, all’ordine del giorno, i progressi compiuti dall’Islanda, dall’ex Repubblica iugoslava di Macedonia e dalla Bosnia-Erzegovina, nel cammino di adesione all’UE, con alcune problematiche ancora aperte.

Infatti, seppur favorevole all’adesione dell’Islanda, il PE ha rilevato divisioni politiche all’interno del governo del Paese e dell’Althing (parlamento) sul progetto di risoluzione per l’adesione all’UE, che non facilitano certo il percorso di integrazione.

Per la ex Repubblica iugoslava di Macedonia, risulta invece urgente fissare un termine entro il quale iniziare i colloqui di adesione: la preoccupazione maggiore deriva dall’elevata corruzione e per la concentrazione della proprietà dei mezzi d’informazione.

Il progetto di risoluzione sulla Bosnia-Erzegovina evidenzia che una prospettiva di adesione all’UE può sussistere solo come un unico Paese: lo Stato deve acquisire poteri legislativi, di bilancio, esecutivi e giudiziari necessari per soddisfare i criteri di adesione. Al dibattito sull’argomento seguirà la votazione di una risoluzione.

Si parlerà anche del progetto di bilancio che sta attualmente preparando la Commissione e che sarà presentato a metà aprile. I deputati, “estremamente preoccupati” per la carenza di risorse, chiedono agli Stati di rispettare gli impegni di spesa. Secondo il progetto di risoluzione, le priorità del bilancio comunitario saranno l’occupazione giovanile e il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), che costituiscono l’ossatura della crescita economica: saranno dunque necessarie misure specifiche e un impegno di bilancio più sostanzioso per sostenere queste priorità.

Il Parlamento deciderà poi se dare il proprio consenso a un nuovo accordo internazionale sul cacao (l’UE è il principale consumatore mondiale di cacao), che vincola i firmatari a migliorare le condizioni di lavoro nell’industria del settore: sarà presentato un progetto di risoluzione per debellare lo sfruttamento della forza lavoro minorile durante la raccolta delle fave di cacao.

Durante la settimana si parlerà anche di Pirateria marittima, dell’istituzione di una commissione speciale con mandato di indagine sull’uso improprio dei fondi pubblici da parte delle organizzazioni criminali, delle importazioni di carni bovine di alta qualità, del sito internet olandese, considerato discriminatorio nei confronti dei cittadini dell’Europa centrale e orientale, e verrà presentata una relazione sul Processo di Bologna in tema di istruzione e una proposta di regolamento per facilitare le successioni transfontaliere.

La plenaria si concluderà con la richiesta da parte del PE,  di predisporre una strategia a livello comunitario per combattere il diabete: i deputati ritengono che sia necessario un maggiore impegno per la prevenzione, la ricerca e la diagnosi precoce, per affrontare questa malattia che ha già colpito il 10% della popolazione UE.

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1 COMMENTO

  1. Fino a venerdì 9 marzo era prevista in agenda la discussione e la votazione sulla proposta del parlamentare Andrew Duff (ALDE- inglese)per una riforma del sistema elettorale europeo che prevede la creazione, accanto ai collegi nazionali, di un collegio unico europeo che eleggerebbe 25 parlamentari che si aggiungerebbero ai previsti 751 nelle elezioni del 2014.
    Questa discussione è stata cancellata dall’ordine del giorno all’ultimo momento. Questo dimostra le fortissime resistenze all’interno stesso del PE e anche nei gruppi “europeiisti” ad avviarsi verso una vera lotta politica europea, con la creazione di schieramenti europei e di partiti europei (infatti le liste transnazionali dovrebbero presentare un unico simbolo e un unico programma !).
    Mi farebbe piacere che Apiceuropa trattasse questo argomento.
    Grazie

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