Il dialogo interculturale secondi i cittadini dell’UE

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Tre quarti dei cittadini dell’UE ritengono che l’interscambio con persone di differente etnia, nazionalità   o religione arricchisca la vita culturale del proprio Paese, quasi i due terzi sono favorevoli all’Anno europeo per il dialogo interculturale ma solo un quinto ammette di avere un forte interesse per questa iniziativa.
àˆ quanto rilevato da un sondaggio Eurobarometro pubblicato nei giorni scorsi in occasione della presentazione dell’Anno europeo 2008 per il dialogo interculturale, sondaggio effettuato tra il 13 e il 17 novembre su un campione di circa 1000 cittadini in ognuno dei 27 Stati membri dell’UE.
Il 49% degli intervistati ha dichiarato che le minoranze possono arricchire abbastanza il livello culturale del Paese in cui vivono e il 23% ritiene che possano contribuire molto a tale arricchimento. Un approccio dunque generalmente favorevole al dialogo interculturale, registrato soprattutto in Irlanda e Lussemburgo, seguiti da Francia, Germania e Finlandia; in disaccordo invece ampie quote di cittadini a Malta, Cipro e in Bulgaria e Romania, Paesi dove comunque più della metà   degli intervistati ritiene che le persone di cultura differente portino benefici alla vita quotidiana. I due terzi degli intervistati nell’UE-27 hanno avuto un’interazione con almeno una persona di altra etnia, nazionalità   o religione nella settimana precedente l’intervista, mentre circa un terzo ha interagito nello stesso periodo con cittadini non comunitari.
Vari i significati dati all’espressione «dialogo interculturale», inteso dalle persone intervistate come cooperazione, conversazione, scambio, reciproca comprensione tra nazioni, religioni e culture, in ogni caso solo un terzo non attribuisce a tale espressione alcun significato particolare. Al generale atteggiamento favorevole verso le altre culture si associa perಠuna significativa propensione a conservare la proprie culture tradizionali: oltre la metà   degli intervistati afferma infatti l’importanza di entrambi gli aspetti, percentuale che scende tra i più giovani meno legati ai valori tradizionali.

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