Giornata mondiale dell’acqua: la posizione dell’UE

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Celebrando la 17ª Giornata mondiale e la 2ª Giornata annuale europea dell’acqua, i responsabili dell’UE hanno ribadito che l’accesso all’acqua potabile e ad adeguate strutture igienico-sanitarie sono essenziali perchà© la gente possa vivere in modo sano e dignitoso.
Circa 884 milioni di persone in tutto il mondo sono prive di un accesso a fonti d’acqua potabile, mentre oltre 2,6 miliardi di persone non hanno accesso a strutture igienico-sanitarie accettabili. «Tutti i Paesi hanno la responsabilità   di assicurare alle persone la piena realizzazione dei diritti umani e la parità   di accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’acqua potabile e alle strutture igienico-sanitarie, nonchà© ai servizi sociali e ad altri servizi di base» ha dichiarato l’Alto rappresentante per la Politica estera europea, Catherine Ashton, precisando che l’UE prende atto del recente riconoscimento del diritto umano all’acqua e alle strutture igienico-sanitarie da parte dell’Assemblea generale dell’ONU e della precisazione, da parte del Consiglio dei diritti dell’uomo, che tale diritto rientra nel diritto dell’uomo a un tenore di vita adeguato.
Sul tema della Giornata mondiale 2011, “Acqua per le città  “, Ashton ha osservato come la rapida crescita demografica nelle città   del mondo in via di sviluppo sta ponendo ulteriore pressione sulle infrastrutture e i servizi, con conseguenze particolarmente tragiche per gli abitanti dei quartieri urbani più degradati e le persone senza fissa dimora. Nell’ambito degli obiettivi di sviluppo del Millennio del 2000, la comunità   internazionale si era impegnata a fornire acqua potabile e adeguate strutture igienico-sanitarie entro il 2015. «L’UE ha presentato l’anno scorso l’iniziativa a favore degli obiettivi del Millennio, che prevede un ulteriore miliardo di euro per i Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico ed è incentrata sull’acqua e le strutture igienico-sanitarie» ha ricordato l’Alto rappresentante, aggiungendo: «Ci rallegriamo delle iniziative analoghe intraprese da Stati membri dell’UE e da altri Paesi, che mirano a colmare il crescente divario tra offerta e domanda di acqua».

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