Giornata internazionale dei diritti dei minori

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Secondo i dati resi pubblici dall’associazione Save the Children, in occasione della giornata internazionale dei diritti dei minori, negli ultimi 15 anni, l’80% delle vittime civili delle guerre sono stati donne e bambini. Si parla di almeno 2 milioni di bambini morti uccisi dal fuoco delle armi e di 6 milioni tra feriti, vittime di traumi psicologici, o che hanno assistito a terribili atti ed episodi di abusi e violenze.
Sono 22 milioni i minori profughi e sfollati a seguito di guerre e ogni anno tra 8.000 e 10.000 le giovani vittime di ordigni esplosivi, in particolare delle mine rimaste sul terreno. Si stima che i minori impiegati in conflitti armati come soldati, spie, facchini, cuochi, “mogli” dei combattenti (nel caso delle ragazze) e arruolati in eserciti non governativi siano 250.000, di cui il 40% bambine.
Inoltre, sarebbero 37 milioni i minori che a causa della guerra sono oggi esclusi dall’istruzione.
L’Europa, secondo l’associazione Telefono Arcobaleno, è l’epicentro della pedofilia on line; infatti, più del 90% dei bambini vittima di abusi è europeo, l’86% dei materiali pedofili si trova nel vecchio continente e i due terzi dei clienti sono europei.
Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia, nel corso dell’evento di celebrazione della Giornata Nazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza «Crescere insieme: accoglienza ed integrazione dei minori stranieri in Italia», segnala la necessità   di migliorare nel nostro Paese il sistema di accoglienza per i minori migranti e di fare in modo che i loro diritti non siano pregiudicati da questioni di ordine pubblico, lotta alla criminalità   o controllo dei flussi migratori.
Save the Children afferma che negli ultimi mesi, nelle comunità   di accoglienza nella sola Sicilia, su 1117 minori stranieri non accompagnati ospitati nelle comunità   alloggio a loro destinate nella regione e quasi tutti sbarcati a Lampedusa (1095 sul totale), 333 sono scappati quasi subito dalle case-famiglia, e solo per 181 sarebbe stata aperta la tutela con la nomina di un tutore loro responsabile.
«L’alto numero di fughe dalle comunità   di accoglienza» afferma Claudio Tesauro «appare il segnale più evidente di una carenza del sistema nell’offrire prospettive e risposte adeguate ai giovani migranti che arrivano quotidianamente sul territorio italiano. àˆ per questo che occorre impegnarsi maggiormente in termini di coordinamento, di informazione e mediazione culturale, di offerta concreta di prospettive di formazione e lavoro per questi ragazzi».

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