FAO: un piano contro l’aumento dei prezzi alimentari

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I tecnici riuniti al Vertice alimentare della FAO, a Roma, hanno presentato un piano da 1,7 miliardi di dollari per contrastare l’impennata dei prezzi alimentari entro la fine 2009, che prevede azioni sul piano politico, della produzione agricola, dello sviluppo dei mercati, della riduzione delle perdite e della produzione di scorte.
Le azioni riguardano lo studio delle cause dell’aumento dei prezzi, al fine di definire le politiche di sussidio necessarie in merito, ad esempio, alle tariffe di importazione e ai blocchi di esportazione. A questo primo capitolo sono dedicati 25 milioni di dollari. Sono poi previsti 930 milioni per la costituzione di reti di sicurezza per gli aiuti umanitari e il sostegno ai piccoli agricoltori. Un terzo stanziamento da 200 milioni sarà   dedicato all’intensificazione dei sistemi di produzione, mentre 160 milioni andranno allo sviluppo dei mercati alimentari: i piccoli agricoltori saranno messi in grado di vendere i loro prodotti anche mettendoli in contatto diretto con le imprese. Per limitare le perdite in campo agricolo saranno poi stanziati 305 milioni di dollari che dovranno servire a fornire piccoli silos, migliorare le tecniche di stoccaggio, rafforzare i controlli veterinari. Una parte dei fondi sarà   poi impiegata per rafforzare le attività   di coordinamento della FAO.
Ai governi è dunque chiesto un nuovo sforzo economico per contrastare l’impennata dei prezzi alimentari, mentre il 5% dei fondi sarà   allocato presso la FAO che fornirà   la propria assistenza e coordinerà   le attività  .
Intervenendo al Vertice FAO, il presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellik, ha dichiarato che bisogna «aiutare i piccoli agricoltori» affinchà© possano triplicare le loro produzioni, ma anche «togliere i divieti alle esportazioni e proteggere in consumatori poveri». Secondo Zoellik, per risolvere la crisi «servono soluzioni di medio e lungo periodo e bisogna affrontare la questione dei biocarburanti», questioni che dovrebbe essere «l’agenda del G8».
Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, ha invece reso noto che «l’Italia chiederà   all’Unione europea di liberare gli aiuti allo sviluppo dai vincoli di bilancio cui sono sottoposte le spese pubbliche». Non si vogliono chiedere nuovi fondi, ha detto il ministro degli Esteri, «ma di considerare quanto destiniamo allo sviluppo come un contributo positivo nell’interesse di tutti e non come una mera partita negativa di bilancio». Frattini ha poi annunciato che, nel corso della prossima presidenza di turno del G8, l’Italia intende «riproporre con forza» a tutta la comunità   internazionale «l’impegno a vincere definitivamente la sfida alla più fondamentale delle disuguaglianze che il mondo conosce».

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