Europarlamento: più impegno per la parità   di genere

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àˆ necessario rafforzare le politiche di parità   tra i sessi, sostiene il Parlamento Europeo, promuovere l’imprenditorialità   femminile, colmare il divario retributivo tra uomini e donne, garantire i servizi di assistenza a bambini e anziani, rivedere il congedo di maternità   e introdurre quello di paternità  .
L’UE deve quindi accrescere il suo impegno per garantire la parità   di genere e conciliare meglio vita lavorativa e vita familiare, osserva l’Europarlamento, che chiede anche l’istituzione di “quote rosa”, l’adozione di una direttiva per la lotta alle violenze sulle donne e garanzie per un accesso agevole alla contraccezione e all’aborto.
In merito al persistere del differenziale retributivo tra uomini e donne, che «stagna a un livello importante (tra il 14% e il 17,4%) dal 2000» nonostante le numerose misure attuate e gli impegni assunti, il Parlamento chiede alla Commissione perchà© non abbia ancora presentato una proposta legislativa sulla revisione della legislazione vigente sull’applicazione del principio della parità   di retribuzione. Deplorando poi il fatto che i piani di ripresa economica «si concentrino principalmente sui posti di lavoro in cui prevalgono gli uomini», gli eurodeputati incoraggiano gli Stati membri a promuovere l’imprenditorialità   femminile nel settore industriale e «a fornire assistenza finanziaria, strutture di consulenza professionale e una formazione appropriata alle donne che fondano imprese».
L’Europarlamento esorta inoltre le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a fare in modo che la crisi economica e finanziaria «non conduca a limitazioni delle prestazioni e dei servizi sociali, soprattutto per quanto riguarda la custodia dei bambini e l’assistenza agli anziani», perchà© l’accesso a questi servizi «è essenziale per assicurare una partecipazione paritetica degli uomini e delle donne al mercato del lavoro, all’istruzione e alla formazione» e per una «migliore conciliazione tra vita professionale e vita privata».
Le donne «dovrebbero avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all’aborto» osserva il Parlamento Europeo, invitando gli Stati membri e la Commissione a porre in atto misure e azioni «per sensibilizzare gli uomini sulle loro responsabilità   in materia sessuale e riproduttiva». Deve poi essere posto rimedio urgente alla grave situazione che vede circa un quarto delle donne vittime di violenze fisiche nella loro vita adulta e più del 10% vittime di violenza sessuale nell’UE: 11 Stati membri (tra cui l’Italia) sono quindi invitati a ratificare senza indugio la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta alla tratta di esseri umani, mentre alla Commissione Europea è chiesto di elaborare una proposta di direttiva globale sulla prevenzione e la lotta contro tutte le forme di violenza nei confronti delle donne.

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