L’indagine “Primavera 2023” condotta dall’Eurobarometro tra il 31 maggio e il 21 giugno 2023 nei 27 Stati membri dell’UE attraverso le interviste di 26.425 cittadini dell’UE ha evidenziato risultati interessanti in più ambiti.
Innanzitutto è emerso chiaramente come gli Europei continuino a sostenere in modo deciso la transizione energetica e aspettandosi massicci investimenti nelle energie rinnovabili.
Più di otto cittadini europei su dieci ritengono infatti che l’UE dovrebbe aumentare i finanziamenti nelle energie rinnovabili, come l’energia eolica e solare (85%) e nell’’efficienza energetica degli edifici, dei trasporti e delle merci che renderebbe l’UE meno dipendente dai produttori esteri di energia (82%). Inoltre, l’80% ritiene che gli Stati membri dell’UE dovrebbero acquistare congiuntamente energia da altri paesi per ottenere un prezzo migliore mentre l’81% degli intervistati è concorde sul fatto che la riduzione delle importazioni di petrolio e gas e gli investimenti nelle energie rinnovabili siano importanti per la nostra sicurezza generale riducendo la nostra dipendenza dalle fonti energetiche russe.
Per secondo punto gli intervistati si sono dimostrati a favore delle azioni intraprese in risposta all’invasione russa dell’Ucraina: l’88% è d’accordo a fornire sostegno umanitario alle persone colpite dalla guerra e l’86% ad accogliere nell’UE persone in fuga dalla guerra. Il 75% approva il sostegno finanziario all’Ucraina e il 72% appoggia le sanzioni economiche al governo russo, alle aziende e agli individui.
Inoltre, il 66% è favorevole al divieto di trasmettere nell’UE i media statali russi, come Sputnik e Russia Today, e il 64% sostiene il finanziamento dell’acquisto e della fornitura di attrezzature militari all’Ucraina; sempre il 64% sostiene che l’UE debba concedere all’Ucraina lo status di potenziale membro dell’UE.
Nel complesso, il 56% degli intervistati è soddisfatto della risposta dell’UE all’invasione russa dell’Ucraina e il 54% è soddisfatto della risposta del proprio governo nazionale.
Sempre in questo contesto, il 77% degli europei sarebbe favorevole a una politica di difesa e di sicurezza comune. L’80% ritiene che la cooperazione in materia di difesa a livello dell’UE dovrebbe essere aumentata, il 77% ritiene che l’acquisto di attrezzature militari da parte degli Stati membri dovrebbe essere meglio coordinato, il 69% vorrebbe che l’UE rafforzasse la sua capacità di produrre attrezzature militari e il 66% afferma che dovrebbero essere spesi più soldi per la difesa nell’UE.
Infine le percezioni economiche sono notevolmente migliorate. Il 45% degli intervistati ora pensa che la situazione dell’economia europea sia buona (+5% da gennaio-febbraio), superando leggermente il numero che pensa che sia cattiva (44%, -7%).
Il 55% degli europei ritiene che il piano di ripresa del l’UE del valore di 800 miliardi di euro, NextGenerationEU, possa essere una misura efficace per rispondere alle attuali sfide economiche.
L’inflazione resta una delle principali preoccupazioni, ma in diminuzione rispetto ad inizio anno: il 27% degli europei ritiene che l’aumento dei prezzi/del l’inflazione/del costo della vita sia una delle due questioni più importanti che l’UE deve affrontare attualmente (-5 punti% da gennaio/febbraio), seguita dalla situazione internazionale con il 25% (-3%), l’immigrazione (24%, +7%), l’ambiente e i cambiamenti climatici (22%, +2%) e per ultimo l’approvvigionamento energetico (16%, -10%) che ha visto un netto calo, passando dalla terza posizione alla sesta.
Per approfondire: il comunicato della Commissione Europea