Javier Milei, leader de La Libertad Avanza, una coalizione di destra ed estrema destra unite dal 2021 aventi un’ideologia conservatrice sul piano sociale e libertaria in economia, è il futuro presidente dell’Argentina dopo aver raccolto il 55% dei voti.
Al termine delle votazioni tenutesi il 22 ottobre scorso sembrava che Milei fosse stato significativamente ridimensionato, superato dall’altro candidato, Sergio Massa, associato alla continuità del presidente uscente, Alberto Fernandez. Cruciale l’appoggio dei candidati sconfitti al primo turno, prima fra tutti Patricia Bullrich.
La campagna elettorale è stata piuttosto turbolenta, caratterizzata dalle scioccanti proposte di Milei: l’abolizione della banca centrale, l’adozione del dollaro al posto del peso argentino, l’abolizione di fondamentali ministeri (dell’ambiente, della cultura, della sanità e della parità di genere), la privatizzazione delle università, la fine dell’aborto legale, la fine dell’educazione sessuale nelle scuole e libera detenzione di armi da fuoco.
Per quanto riguarda la politica estera, Milei ha un difficile rapporto con uno dei suoi compatrioti più famosi: Papa Francesco. Infatti, nel 2020, Milei ha definito il capo di stato del Vaticano “imbecille” e “rappresentante del male sulla Terra” in quanto ritenuto fomentatore del comunismo nel mondo e sostenitore delle imposte.
Il futuro Presidente dell’Argentina ha immediatamente ricevuto il benvenuto dall’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale ha espresso sostegno a Milei con il classico “Make Argentina Great Again”. Non sono mancati anche i complimenti dall’ex leader brasiliano Jair Bolsonaro che ha detto: “Spero che l’Argentina torni a brillare in Sud America”.
Il peronismo, l’eredità di Juan Domingo Peron, ha mostrato segni di debolezza, probabilmente a causa delle crescenti divisioni interne al movimento stesso. L’Argentina risulta essere, al giorno d’oggi, uno dei paesi con l’economia più instabile e il terzo paese al mondo per livello di inflazione (142,7% a ottobre 2023, dati INDEC- National Institute of Statistics and Census of Argentina).
“Oggi termina il modello impoveritore dello stato onnipresente, il quale porta beneficio a qualcuno mentre la maggioranza degli argentini soffre”, queste le prime parole di Milei dopo l’exit poll.
Il futuro governo Milei, a partire dal 10 dicembre, sarà un banco di prova per dimostrare l’efficacia delle sue idee e politiche, mentre l’Argentina si prepara a un nuovo capitolo della sua storia nazionale.
Bravo Fabio!! Eccellente analisi dell’attuale politica argentina.