Edificante la predica, sbagliati pulpiti e predicatori

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“Andare CONTROMANO è rischioso, ma si vede la gente in faccia”

Dopo aver minacciato di “spezzare le reni” alla super-potenza Malta, adesso sembra maturo per il nuovo combattivo governo il tempo per una nuova “pugnalata” alla Francia e al “giovin signore”, suo ineffabile presidente.
Era cominciata con una scaramuccia navale: la “Invincibile Armada” del Contrammiraglio padano contro la flotta corsara delle ONG; era proseguita con il rullo dei tamburi della propaganda elettorale permanente, finendo poi per straripare oltre i patrii confini con l’alleato ungherese Orban e la simpatia dei bavaresi, come noto tutte sperimentate potenze marinare.
Fuori dal coro due antiche potenze marinare: la Spagna venuta in pietoso soccorso ai naufraghi e la Francia in soccorso all’impaurita e silente opposizione italiana, oltre che alla propria traiettoria calante.
Perché davvero potenza marinara era la Francia, quella degli indimenticati cantieri navali di Saint Nazaire e delle sponde inospitali di Calais e Ventimiglia e di quelle più ospitali della Corsica, ma chiuse precipitosamente dal redivivo Napoleone dell’Eliseo. Che, dimentico di sé, ha alzato la voce per dire cose tutto sommato banali sul cinismo e l’irresponsabilità di un governo come quello italiano, dove il presidente del Consiglio “conta” poco e il vicepresidente in seconda altrettanto. Ha rincarato la dose il giovane portavoce gallico definendo “vomitevole” il comportamento del nostro governo, certo esagerando ma non molto.
Non è venuto giù il mondo, più preoccupato per la sceneggiata tra Kim e Donald, ma qualche pezzo dell’Europa ha oscillato paurosamente, tradendo la propria “coscienza sporca”, mettendo in evidenza la faccia tosta del candidato-leader UE, Macron, e la tardiva compassione manifestata all’Italia dalla sua prudente socia Cancelliera.
Peccato che la predica sia venuta da pulpiti tarlati marci e da predicatori con il sedere al caldo. Almeno provvisoriamente.

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