Diminuisce nell’UE il tasso di occupazione

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Nei 27 Paesi dell’UE è diminuito negli ultimi tre anni il tasso di occupazione delle persone di età   compresa tra i 20 e i 64 anni: è quanto rileva Eurostat, sottolineando che la fascia d’età   in questione è quella su cui si concentra la strategia Europa 2020.
Dopo un costante aumento verificatosi dal 2002 al 2008, con un tasso di occupazione passato dal 66,8% al 70,4%, nel 2009 è infatti sceso al 69,1% diminuendo ulteriormente nel 2010 al 68,6%. Tra le donne il tasso di occupazione era aumentato costantemente dal 57,3% del 2000 al 63% del 2008, per poi scendere una prima volta nel 2009 al 62,5% e ulteriormente nel 2010 al 62,1%. Diverso l’andamento invece per le persone più anziane, di età   compresa tra i 55 e i 64 anni, con un tasso che ha continuato a crescere raggiungendo il 46,3% nel 2010, rispetto al 36,9% del 2000.
Per quanto riguarda i singoli Stati membri, i tassi di occupazione più elevati si sono registrati in Svezia (78,7%), Paesi Bassi (76,8%), Danimarca (76,1%), Cipro (75,4% ), Germania e Austria (entrambe al 74,9%), mentre i più bassi hanno riguardato Malta (59,9%), Ungheria (60,4%), Italia (61,1%), Spagna (62,5%) e Romania (63,3%).
Tra le donne di 20-64 anni spicca in negativo il dato dell’Italia, che con un tasso di occupazione femminile al 49,5% è al penultimo posto nell’Ue seguita solo da Malta (41,4%), tassi lontanissimi dal 75,7% della Svezia e dal 73,1% della Danimarca. Per gli uomini di questa fascia d’età  , invece, i tassi variano dal minimo di Lituania (63,6%) e Lettonia (65,1%) al massimo rilevato nei Paesi Bassi (82,8%) e a Cipro (82,5%). In tutti gli Stati membri il tasso di occupazione maschile è stato superiore al tasso femminile nel 2010, tranne che in Lituania.
Tra le persone di 55-64 anni i tassi di occupazione più alti hanno riguardato Svezia (70,5%), Germania (57,7%), Danimarca (57,6%) e Regno Unito (57,1%), i più bassi Malta (30,2%), Polonia (34,0 %) e Ungheria (34,4%).
Eurostat osserva poi che nel 2010 all’interno dell’UE l’81,5% degli occupati lavorava full-time, con quote del 68,6% per le donne e del 92,2% per gli uomini. Mediamente i dipendenti che lavorano a tempo pieno nel 2010 hanno lavorato 40,4 ore la settimana, con una media di 39,3 ore per le donne e 41,1 ore per gli uomini. I più lunghi orari di lavoro settimanale per i dipendenti a tempo pieno sono stati osservati nel Regno Unito (42,2 ore), in Austria (42), Bulgaria e Repubblica Ceca (entrambe 41,2), i più brevi invece in Danimarca (37,7 ore), Irlanda (38,4), Paesi Bassi (38,9) e Italia (39,0). In tutti gli Stati membri, tra i dipendenti a tempo pieno, gli uomini hanno lavorato più ore rispetto alle donne.

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