Da che pulpito quella lezione di democrazia

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“Andare CONTROMANO è rischioso, ma si vede la gente in faccia”

Nella megaelegante aula della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo erano presenti ieri 35 parlamentari sui 751 eletti dal popolo. Non era nemmeno una seduta notturna o una di quelle in cui si dibatte di noiosissimi regolamenti comunitari. Aveva preso la parola il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per chiedere solidarietà di fronte al dramma dei migranti nel Mediterraneo. A Juncker è scappata la pazienza davanti a quell’uditorio e ha apostrofato quell’Assemblea vuota, senza nemmeno il senso del ridicolo. 

Agghiacciante, avrebbe detto Paolo Villaggio, la reazione del Presidente del Parlamento europeo, il modesto forzaitaliota Tajani: vigoroso il suo richiamo all’ordine, non rivolto agli oltre 700 suoi colleghi assenti ma a Juncker, accusato di dimenticare che tocca al Parlamento controllare la Commissione e non viceversa. Dimenticando questo valoroso difensore della democrazia istituzionale che è il popolo a controllare il Parlamento. 

Speriamo se ne ricordino i popoli europei, e quello italiano in particolare, quando continueranno a vedere alla Tv gli sbarchi di disgraziati seminudi in Italia e il presidente italiano del Parlamento europeo in giacca e cravatta a dare lezioni di democrazia.

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