COVID-19: le linee guida europee in materia di asilo, rimpatrio e reinsediamento

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Il 16 aprile la Commissione Europea ha presentato le linee guida riguardo alle disposizioni e attuazioni delle procedure di asilo e di rimpatrio e sul reinsediamento nell’ambito della pandemia di coronavirus, con il sostegno dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) e dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e in cooperazione con le autorità nazionali. Le misure sono collegabili alla decisione della Commissione del 16 marzo a introdurre una restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’UE per un periodo iniziale di 30 giorni, prorogato fino al 15 maggio. Questa pandemia infatti ha messo gravemente in difficoltà gli Stati membri, che hanno dovuto momentaneamente sospendere le procedure di reinsediamento, e questo naturalmente sta avendo significative ripercussioni sui tempi e modi di rimpatrio. Il documento è una risposta agli Stati membri che hanno intenzione di assicurare una certa continuità nelle procedure, sempre nel rispetto dei diritti fondamentali.  

La Commissione presenta dunque le seguenti linee guida contenenti soluzioni pratiche che sfruttino la flessibilità consentita dalle norme dell’UE:

  • Procedure di asilo: si sfrutterà la flessibilità consentita dalle norme europee. Proseguiranno le registrazioni delle domande, con la massima flessibilità per quanto riguarda i termini e la durata della presa in esame di quest’ultima; gli eventuali ritardi non influiranno sulle condizioni di accoglienza; mentre i colloqui saranno svolti a distanza o se necessario non si svolgeranno. Per quanto riguarda il Regolamento di Dublino, è richiesta una stretta cooperazione tra gli Stati, in modo che si possano riprendere appena possibile gli spostamenti, ovviamente ogni Stato è tenuto a verificare la situazione relativa al Covid-19 nello Stato membro competente. Nel caso di ritardo di trasferimento in casi particolari, come di minori non accompagnati o ricongiungimenti familiari, gli Stati in questione potranno accordarsi su una data successiva. A proposito delle condizioni di accoglienza, si richiedono misure di isolamento non discriminatorie e un’adeguata assistenza sanitaria, oltre che una adeguata spiegazione delle eventuali misure restrittive. Se non c’è la possibilità di rilevare le impronte digitali per i provvedimenti adottati, gli Stati membri sono invitati a mobilitarsi per poterle rilevare non appena i motivi di salute concernenti gli impedimenti vengano meno.
  • Reinsediamento: le operazioni a esso legate sono gravemente ostacolate dalla pandemia e momentaneamente sospese dagli Stati membri. Tuttavia si portano avanti le attività preparatorie, in modo che essi si possano effettuare non appena possibile, la Commissione accorderà flessibilità agli Stati membri per quanto riguarda il periodo di attuazione.
  • Rimpatrio: si stanno avendo difficoltà, ma è fondamentale portare avanti le procedure e le attività che possono essere svolte, malgrado le misure restrittive, in particolare si cerca di dare precedenza ai rimpatri volontari e si continuano a mantenere i contatti con i paesi terzi. La Commissione invita gli Stati membri a esaminare ogni caso di allontanamento per stabilire se sussista ancora una prospettiva ragionevole, al momento di decidere l’azione appropriata da adottare.

Per saperne di più: il comunicato della Commissione

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