Corte dei conti moderatamente positiva sull’UE

1653

La Corte dei conti europea ritiene che i conti dell’UE per l’esercizio 2007 presentino un’immagine sostanzialmente fedele della situazione finanziaria, delle operazioni e dei flussi di cassa, tuttavia invita l’UE a migliorare i sistemi di supervisione e controllo e raccomanda una semplificazione dei regolamenti.
La Corte ha infatti accertato la regolarità   della maggior parte dei pagamenti dell’UE oggetto di controllo, nonostante la presenza di troppi errori in alcuni settori, segnatamente nelle spese per le regioni dell’UE e in quelle destinate a favorire l’occupazione (politica di coesione), in cui le sovvenzioni sono gestite dalle autorità   nazionali. Se si escludono questi settori, la Corte ritiene che oltre il 95% dei pagamenti sia esente da errori.
I fondi strutturali, ossia i pagamenti alle regioni dell’UE e quelli destinati a incentivare l’occupazione, gestiti direttamente dagli Stati membri, rimangono l’unico settore segnalato negativamente dai revisori (con un tasso di errore superiore al 5% dei pagamenti), nonostante si registrino alcuni miglioramenti nei sistemi di controllo. Il totale delle rettifiche finanziarie applicate dalla Commissione europea agli Stati membri nell’ambito dei fondi strutturali ammonta, solo quest’anno, a 843 milioni di euro, mentre entro marzo 2009 si prevede di recuperare un ulteriore importo di 1,5 miliardi di euro.
Come per gli esercizi precedenti, le politiche di coesione (42 miliardi di euro) sono il settore più inficiato da errori. In base alla stima elaborata dalla Corte sul campione, almeno l’11% in valore delle dichiarazioni di spesa non avrebbe dovuto essere rimborsato. Nel settore agricoltura e risorse naturali (51 miliardi di euro), il tasso di errore globale stimato resta rilevante: lo sviluppo rurale, disciplinato da norme spesso complesse, rappresenta una quota sproporzionatamente elevata di questo tasso di errore. I tassi di errore stimati in alcuni settori di spesa, in particolare quelli precedentemente raggruppati nell’ambito delle rubriche “Politiche interne” e «Azioni esterne», sono diminuiti, ma non in misura sufficiente da incidere sul quadro complessivo.
La Corte incoraggia le autorità   politiche dell’UE a definire quale livello di rischio di errore possa essere ritenuto tollerabile e invita a elaborare un processo di semplificazione, ad esempio nei settori dello sviluppo rurale e della ricerca: secondo la Corte, infatti, «norme ben formulate, chiare da interpretare e semplici da applicare, riducono il rischio di errore».

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here