Controllo delle armi da fuoco per civili: nuova proposta dalla Commissione

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La Commissione europea ha recentemente pubblicato una proposta di regolamento inerente all’importazione, all’esportazione e al transito delle armi da fuoco a uso civile, dei relativi componenti e munizioni. Il testo si inserisce nel quadro della strategia dell’Unione per la sicurezza e, in particolare, del Piano d’azione 2020-2025 sul traffico di armi da fuoco.

L’obiettivo è quello di ridurre i flussi illeciti di armi da fuoco a uso civile nel territorio dell’Unione, che presenta importanti ripercussioni nel settore della sicurezza. Il riferimento è qui soprattutto al terrorismo, al traffico di stupefacenti e alla tratta di esseri umani. Sulla base dei dati forniti dalla Commissione, sarebbero circa 35 milioni le armi illegalmente possedute da civili nell’UE, mentre ammonterebbero a 630 000 le segnalazioni presenti nel sistema d’informazione Schengen (SIS) relative ad armi da fuoco rubate o smarrite.

A tal fine, la proposta di regolamento individua specifiche linee d’azione. La Commissione propone procedure specifiche di importazione ed esportazione, anche con riferimento alle armi d’allarme e da segnalazione. Viene inoltre individuato un nuovo sistema di licenze elettroniche dell’Unione, che si dovrà accompagnare ad un rafforzamento dei controlli sulle autorizzazioni: il rifiuto comminato in uno Stato Membro sarà comunicato agli altri Stati Membri allo scopo di impedire l’elusione delle normative in essere. Un certificato di utente finale verrà rilasciato per le armi da fuoco più pericolose.

Secondo la procedura legislativa ordinaria, le disposizioni proposte verranno esaminate dal Parlamento europeo e dal Concilio dell’Unione con l’obiettivo di giungere ad un testo condiviso.

Per ulteriori informazioni: il comunicato della Commissione

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