Cittadinanza EU: solo il 36% dei cittadini conosce i propri diritti

1029

Vent’anni dopo l’introduzione della cittadinanza europea, i cittadini dell’Unione hanno ampia cognizione dell’esistenza dei diritti ad essa legati, ma non sempre sanno cosa implicano.

La maggioranza degli europei conosce i propri diritti in fatto di libera circolazione (88%), di non-discriminazione fondata sulla nazionalità (82%), di petizione presso le istituzioni comunitarie (89%), di protezione consolare (79%) e di partecipazione a un’iniziativa dei cittadini (73%), mentre i due terzi (67%) pensa che la libera circolazione delle persone all’interno dell’UE sia vantaggiosa per il proprio paese dal punto di visto economico. L’81% degli intervistati sa di essere cittadino dell’UE, oltre ad esserlo del proprio paese, ma solo il 36% ritiene di essere ben informato sui diritti che derivano da questa condizione (il che costituisce un aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2007) e solo il 24% ritiene di sapere come procedere nel caso i suoi diritti UE non siano rispettati.

Questi i principali risultati pubblicati  dalla Commissione europea, frutto di  una consultazione pubblica, svoltasi dal 9 maggio al 9 settembre 2012, nella quale si chiedeva ai cittadini quali fossero i problemi incontrati nell’esercizio dei loro diritti UE (cfr.IP/12/461).

L’indagine è stata pubblicata in concomitanza con l’udienza che il Parlamento europeo e la Commissione hanno tenuto congiuntamente il 19 febbraio per discutere i diritti europei e che fornirà materia per la prossima relazione della Commissione sulla cittadinanza dell’UE, che intende affrontare gli ostacoli incontrati dai cittadini nell’esercizio dei loro diritti. La relazione, prevista per l’8 maggio, oltre a delineare una serie di iniziative tese a concretizzare questi diritti, nell’ambito dell’Anno europeo dei cittadini 2013, traccerà il bilancio delle 25 azioni annunciate nella prima relazione sulla cittadinanza dell’UE del 2010 (cfr. IP/10/1390 e MEMO/10/525) e riferirà in merito agli ostacoli superati negli ultimi tre anni.

Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, ha così testimoniato l’impegno della Commissione che, per tutto il 2013, incontrerà in varie città europee, i cittadini per ascoltarli e rispondere alle loro domande: “Nel corso di quest’anno parteciperò a incontri pubblici in varie città dell’Unione, per raccogliere timori e idee riguardo ai diritti UE, ascoltare proposte per migliorare la situazione e capire come i cittadini vedono il futuro dell’Europa. L’Europa non può essere costruita senza il contributo diretto degli europei. Ecco perché stiamo cambiando radicalmente il modo di concepire le politiche europee al fine di permettere ai cittadini di dire la loro.”

La Commissione europea lavora per appianare gli ostacoli che i cittadini si trovano ad affrontare nella vita di tutti i giorni: la relazione 2010 sulla cittadinanza dell’UE (cfr. IP/10/1390 e MEMO/10/525) delineava 25 azioni concrete per responsabilizzare i cittadini UE circa l’esercizio del diritto alla libera circolazione all’interno dell’UE. Nel corso di quest’Anno europeo dei cittadini, la Commissione pubblicherà una seconda relazione sulla cittadinanza dell’UE, facendo il punto sulle azioni proposte nel 2010 e ne presenterà altre da portare avanti nei prossimi anni per sopprimere i restanti ostacoli che impediscono ai cittadini di godere pienamente dei loro diritti UE.

Clicca qui per conoscere i risultati della consultazione

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here