Carceri: la Corte di Strasburgo condanna l’Italia

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La Corte europea per i diritti umani, valutato il sovraffollamento delle carceri italiane, ha condannato il nostro Paese per non aver rispettato l’articolo 3 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo. L’accusa è dunque di “violazione dei diritti umani, tortura e trattamento disumano e degradante”.

L’Italia ha ora un anno di tempo per adottare tutte le misure necessarie per rimediare alle violazioni, in particolare dovrà applicare provvedimenti di carattere strutturale contro il sovraffollamento, incrementare misure alternative al carcere, scoraggiare la detenzione preventiva e ponga rimedio all’attuale ineffettività dei ricorsi a disposizione dei detenuti nel nostro Paese.

La Corte ha anche stabilito che l’Italia risarcisca gli 8 ricorrenti ex-detenuti (un bosniaco, un albanese, un ivoriano, due marocchini e tre italiani) rinchiusi nelle celle degli istituti di Busto Arsizio e di Piacenza, con un risarcimento per danni morali di poco inferiore ai 100.000 euro. Tra il 2009 e il 2010 sono stati detenuti celle progettate per un solo recluso ma occupate da tre, senza la possibilità di usare acqua calda per lunghi periodi, inadeguata ventilazione e insufficiente illuminazione.

La condizione degli istituti carcerari italiani è il peggiore in Europa (dietro solo la Serbia). Il tasso di sovraffollamento delle carceri italiane, secondo l’ultimo rapporto di Antigone, l’associazione che si batte per i diritti nelle carceri, è del 145%, dunque ci sono oltre 140 detenuti ogni 100 posti letto, con punte anche di 230, mentre la media europea è del 99%. Nel nostro Paese sono fuorilegge ben 183 istituti di pena su 206.

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