Bilancio dell’UE: nuova proposta della Commissione

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In seguito al fallimento della procedura di conciliazione tra Parlamento e Consiglio dell’UE sul bilancio 2011 la Commissione Europea ha adottato un nuovo progetto di bilancio che prevede 126,5 miliardi di euro in pagamenti (+2,9% rispetto al 2010).
Lo scorso 15 novembre, il Consiglio e il Parlamento europei non avevano raggiunto un accordo sulle questioni politiche collegate al bilancio dell’UE per il 2011, cosa che ha fatto fallire la procedura di conciliazione. Tali questioni vertevano sulla definizione delle modalità   del dialogo interistituzionale in vista dell’adozione del prossimo quadro finanziario, sulle future fonti di reddito (“risorse proprie”) per il bilancio dell’UE e sul livello di flessibilità   nell’attuale quadro finanziario pluriennale. In una risoluzione adottata il 25 novembre, poi, l’Europarlamento ha confermato la propria posizione sulle tre questioni suddette.
Ora il nuovo progetto di bilancio 2011 elaborato dalla Commissione costituisce la nuova base su cui il Parlamento e il Consiglio devono raggiungere un accordo. Va ricordato, infatti, che quello in discussione è il primo bilancio dell’UE che deve essere adottato secondo la procedura prevista dal Trattato di Lisbona, che introduce cambiamenti tra i quali il fatto che il Consiglio e il Parlamento si trovano per la prima volta su un piano di parità   nell’ambito della procedura di adozione.
Tale procedura è suddivisa in quattro fasi: presentazione del progetto di bilancio da parte della Commissione, cosa che l’esecutivo dell’UE ha fatto il 27 aprile scorso chiedendo un aumento del 5,9%; reazione del Consiglio (il 12 agosto il Consiglio ha chiesto un aumento del 2,9%); reazione del Parlamento (il 20 ottobre il Parlamento ha chiesto un aumento del 6%); procedura di conciliazione di 21 giorni per trovare un compromesso tra le due istituzioni (i lavori del comitato di conciliazione sono durati dal 26 ottobre al 15 novembre).
In seguito al fallimento della conciliazione la Commissione ha presentato un nuovo progetto di bilancio. Se non si dovesse giungere a un accordo entro il 31 dicembre 2010, dal 1° gennaio 2011 l’UE opererebbe secondo il sistema del «dodicesimo provvisorio»: ciascun capitolo del bilancio sarebbe finanziato mensilmente da un dodicesimo della sua dotazione nel bilancio 2010, o in misura addirittura inferiore se l’importo iscritto nel progetto di bilancio per questo capitolo fosse meno elevato. Questa situazione ostacolerebbe il buon funzionamento dell’UE, in quanto il bilancio non finanzierebbe nuove iniziative o nuovi organi per i quali non erano state stanziate risorse nel bilancio 2010, il Fondo di solidarietà   e il Fondo di adeguamento alla globalizzazione risulterebbero bloccati e, in linea generale, le dotazioni mensili di uguale entità   impedirebbero una pianificazione su vari mesi.

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